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Economia

''Rischio rivolta sociale in Campania''. I sindacati lanciano l'allarme

scontri

La situazione di crisi che colpisce il Mezzogiorno e, in particolare la Campania, ha raggiunto "ormai i limiti di guardia". Una crisi che può sfociare "nella rivolta sociale". Questo l'allarme lanciato, in una nota congiunta, dai segretari generali di Cgil, Franco Tavella, Cisl, Lina Lucci, Uil, Anna Rea e Ugl Campania, Vincenzo Femiano. Aggiungono: "L'indebitamento ha raggiunto cifre impensabili, oltre 15 miliardi di euro. Il mancato pagamento alle imprese creditrici dell'amministrazione sta mettendo in ginocchio centinaia d'imprese con drammatiche conseguenze sull'occupazione. Lo stesso ‘contratto Campania’, sottoscritto pochi mesi fa con tanta speranza, rischia di naufragare a fronte dell'aggravarsi della situazione economica della regione e dell'inerzia delle istituzioni locali". Per i sindacati, la sanità, i trasporti, il comparto della forestazione, il sistema delle partecipate sono "solo le situazioni più evidenti. A queste vanno aggiunte la crisi dell'apparato industriale e, più in generale, la flessione degli investimenti e dei consumi. L'aumento della tensione, in particolare nella città di Napoli, può sfociare - questo l'allarme - nella rivolta sociale e in comportamenti di violenza diffusa, difficili da controllare". Secondo Cgil, Cisl, Uil e Ugl della Campania è "giunto il momento per le forze politiche e democratiche di superare scorciatoie che guardano alla mera protesta e alla tutela della posizioni di parte, e al contrario, di adottare una visione consapevole e responsabile che abbia come fine il rilancio dell'economia e dell'occupazione regionale". Per questi motivi occorre dare "alle proteste uno sbocco democratico. Una mobilitazione - si legge ancora nella nota congiunta - che metta assieme le forze sociali e che sia in grado di aprire un'interlocuzione con il Governo nazionale. La drammatica crisi della regione Campania dovrà assumere una portata nazionale". Per tali ragioni, Cgil Cisl Uil e Ugl avviano "da oggi un percorso di mobilitazione unitaria in preparazione di una grande iniziativa da tenersi a Napoli, sulla quale impegneranno le segreterie nazionali", concludono.

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