La sicurezza sul lavoro e la formazione professionale non vanno ‘in ferie’ quando c’è crisi. In una fase di recessione economica, sempre più Pmi irpine investono in formazione antinfortunistica. Il dato emerge dal bilancio della didattica fatta dal Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino nel 2012. Più di 600 imprese ed oltre 1.500 allievi formati: questi i numeri che caratterizzano il consuntivo dell’Ente paritetico irpino. Nell’anno preso in analisi, il Cfs forma 670 aziende per un totale di 1.582 discenti tra imprenditori, maestranze e tecnici. Numeri che disegnano un trend positivo nel confronto col 2011 con rispettivi incrementi del più 14 e del più 20 per cento. In crescendo anche i percorsi d’insegnamento sviluppati: 113 corsi rispetto ai 90 dell’anno precedente. Tutti concentrati, essenzialmente, su tecniche di prevenzione infortunistica e sull’aggiornamento professionale in edilizia.
Tra le attività corsuali, finalizzate ad innalzare i livelli di sicurezza quando si opera nel settore delle costruzioni, quella di ‘maggior successo’ replicata più volte dal Cfs nel 2012, è la didattica collegata alla formazione sugli aspetti base della sicurezza per i lavoratori edili. Formazione che avviene al momento dell’assunzione, del cambiamento di mansioni oppure nell’introduzione di nuove macchine o attrezzature di lavoro. Più nel dettaglio, l’insegnamento che l’organismo paritetico irpino delle costruzioni eroga in ambito domestico, coinvolge 392 allievi e 63 aziende. Oltre 200, invece, le figure formate in Irpinia alla gestione delle emergenze. Addetti in grado di eseguire le misure di primo intervento e l’attivazione degli interventi di pronto soccorso.
Nel 2012 è di 1582 il numero dei formati dal Cfs Edilizia di Avellino tra imprenditori, datori di lavoro e lavoratori e tecnici per un totale di 113 corsi e 670 imprese interessate: dato, quest’ultimo, superiore a quello del 2011 dove il numero delle aziende coinvolte in azioni didattiche è pari 585 unità.
Nel raffronto con l’anno precedente, crescono le azioni formative d’insegnamento (+25%), ampliando così la capacità dell’Ente irpino di incidere sui diversi fabbisogni nel settore della sicurezza ed in quello della formazione delle maestranze.
Sul podio formativo si piazza, in prima posizione, il corso “informazione e formazione dei lavoratori dei lavoratori edili”. La didattica, volta a fornire tutte le nozioni principali sugli aspetti della sicurezza, obblighi da rispettare e divieti per la prevenzione dei possibili rischi presenti durante l'attività lavorativa, risulta quella più ‘gettonata’ con il maggior numero di edizioni replicate nel 2012 per ben 19 volte. Seconda posizione per l’insegnamento rivolto agli “addetti al primo soccorso” con 15 corsi svolti. Subito dietro, a distanza ravvicinata, il corso “16 ore per i neo assunti” con 14 edizioni svolte. La formazione pratica di base, da acquisire gratuitamente prima dell’inserimento al lavoro edile, nella convinzione che proprio con un’iniziale conoscenza dei mestieri si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza, ha visto dar vita a 14 edizioni.
Complessivamente il 91 per cento dei formati è rappresentato da uomini. La restante parte coinvolge 114 donne. Di questo universo, sono 1108 i lavoratori edili eruditi su tematiche di sicurezza sul lavoro e sugli aggiornamenti professionali richiesti dal comparto delle costruzioni. Interessante anche il dato che emerge analizzando le statistiche anagrafiche degli allievi. Quasi 400 hanno un’età compresa tra i 41 ed i 50 anni: segno di quanto un’oculata condotta lavorativa nei cantieri, all’insegna del rispetto della sicurezza, sia percepita anche dai mastri senior che, facendo leva sull’obbligo formativo, aggiornano ed aumentano il loro background d’esperienza sul fronte della prevenzione e delle competenze professionali. Cospicua anche la fetta giovanile: 240 il numero dei discenti che hanno tra i 21 ed i 30 anni.
“Il 2012 è stato un anno che ha prodotto risultati straordinari” dichiara entusiasta Michele Di Giacomo, presidente del Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino.
“L’incremento significativo – aggiunge – del numero dei discenti e dei corsi erogati, dettato anche dai nuovi obblighi formativi predisposti dalla normativa di settore, è comunque un importante indicatore di come e quanto le aziende irpine, in un momento di certo non facile, credono nel valore della formazione e della sicurezza sul lavoro con investimenti specifici. E questo vuol dire maggior senso di prevenzione. Mentalità che si sta diffondendo sempre più, non solo fra gli imprenditori, ma anche tra i dipendenti”. “Certo – continua – non bisogna mai abbassare il livello di attenzione per diffondere maggiormente la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro”. “E proprio sulla scia di questo obiettivo, lo sforzo organizzativo messo in piedi dal Cfs – aggiunge Di Giacomo – è stato anche orientato ad allargare quanto più possibile il raggio d’insegnamento, venendo incontro anche ai piccoli fabbisogni formativi”.
“Per il 2013 – conclude il numero uno dell’Ente bilaterale irpino – sarebbe senz’altro un successo bissare il traguardo conseguito lo scorso anno. D’altro canto, ci auguriamo che la Regione Campania possa credere di più nella formazione nel settore delle costruzioni”.
"Il buon risultato formativo conseguito – afferma Carmine Piemonte, vicepresidente del Cfs - è frutto di un'attività intensa portata avanti dall’Ente che ha gestito in maniera oculata e brillante la programmazione didattica, sviluppata con una gamma di corsi certificati realmente realizzati rispetto ad altre società che fanno insegnamenti fittizi solo sulla carta e che, dunque, di sicurezza non hanno nulla”. “Il lavoro capillare condotto sul territorio dalla nostra equipe tecnica – prosegue - ha fatto sì che l'importanza della cultura in sicurezza venisse divulgata quanto più possibile fra le nostre imprese con un calo anche degli infortuni sul lavoro. Inoltre abbiamo anche attivato lo sportello della borsa lavoro edile per cercare di dare una risposta occupazionale al settore locale”. “Ora, nonostante il periodo di crisi che stiamo vivendo, dobbiamo continuare – termina - questo percorso virtuoso per far capire maggiormente quanto il vettore della didattica sia un asset prezioso per la prevenzione dei rischi lavorativi".
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