Sono in arrivo altri dieci milioni di euro per il Distretto industriale di Solofra, uno dei più importanti del Mezzogiorno. A stanziarli sarà il Ministero dell’Economia nell’ambito del Piano di Azione e Coesione, fondo strutturale che la Regione Campania destina ai principali settori. L’idea è quella di trasferire al distretto solofrano fasi di lavorazione della filiera della calzatura. L’azione strategica delle imprese deve dunque muoversi nella direzione della differenziazione dei prodotti. Non si dovrà cioè dipendere solo dalla produzione di abbigliamento in pelle. Bisognerà puntare inoltre alla valorizzazione dell’innovazione tecnologica, di pari passo con l’accrescimento della qualità e delle competenze del capitale umano.  Il tessuto industriale comprende 630 imprese. 526 dichiarano l’attività di concia della pelle. La posizione geografica baricentrica, la rende un’area strategica per la produzione della concia a livello nazionale, permettendo il collegamento con i principali assi viari italiani. Punto debole di tale distretto è l’assenza di un sistema unico, di una comune pianificazione per lo sviluppo delle attività. La concorrenzialità interna è molto forte.  Giovanni Esposito, il neo eletto segretario generale della categoria tessile della Cisl Irpinia-Sannio, ha sottolineato le elevate potenzialità del polo della pelle e lancia l’idea di un centro di formazione nel territorio di Solofra: “Non vorremmo che i dieci milioni di euro venissero gestiti male. Per questo vogliamo innanzitutto puntare al polo calzaturiero. Non serve il centro di ricerca che i conciatori hanno realizzato a Napoli. Serve un centro di formazione che interagisca con l’Itis conciario.” Gli obiettivi sono chiari: i fondi andranno gestiti con maggiore dinamicità, sfruttando al meglio le grandi risorse del luogo.