Ripete continuamente che “questo è il futuro e non quello che c’è a pochi passi da qua”. Lo ripete mentre osserva orgoglioso un campo coltivato a fragole nella zona industriale di Valle Ufita, a due passi dalla Irisbus. Zuegg non è solo un marchio che tutti conoscono per via delle marmellate e per il fatturato stellare (210 milioni di euro nel 2011). E’ anche un simpatico signore dall’omonimo cognome e di nome Osvald, originario della Val di Non, in Trentino Alto Agide. Sede centrale della Zuegg è Verona, ma l’imprenditore ha voluto investire anche in Irpinia. Uno stabilimento di prima trasformazione della frutta si trova nella zona industriale di San Mango e Luogosano, nata negli anni dopo il terremoto. Fu proprio allora che Zuegg decise di portare parte della sua produzione in Irpinia. Non era la prima volta al Sud: “Mio padre aveva uno stabilimento in Calabria, a Diamante". L’azienda esiste da più di un secolo, dal 1890. Oggi, solo in Irpinia, conta 130 dipendenti (su un totale di 523) a cui vanno aggiunti quelli che lavorano nei campi. Il dottor Zuegg, presidente e amministratore delegato, ha fatto tappa prima in Valle Ufita poi presso lo stabilimento di Luogosano in occasione della campagna di raccolta delle migliori varietà estive. Ad accompagnarlo, oltre ai suoi più stretti collaboratori, un piccolo autobus pieno di giornalisti stranieri. “All’estero si pensa che Napoli, il Sud, siano solo spazzatura e criminalità. Non è così. Noi cerchiamo di lavorare molto anche in sinergia con il territorio. Non perché siamo benefattori, ma per un interesse reciproco”. Ed è per questo, proprio per stringere un legame con chi coltiva la terra sul posto, che Zuegg utilizza esclusivamente agricoltori della zona dove va a produrre. Le parole d’ordine sono: filiera corta, chilometro zero, sviluppo dell’indotto. L’obiettivo è fare tesoro della radicata tradizione contadina locale. Una persona che ama quello che fa la vedi lontano un miglio. Da come raccoglie le fragole, le tocca e te le porge: “Senti la differenza tra queste due qualità”. Chi ci aveva mai fatto caso, sembravano tutte uguali. Invece Zuegg sperimenta, ne coltiva diversi tipi, le prova, poi utilizza le più adatte per le sue confetture.
Sempre in Valle Ufita sta per partire un'altra avventura, la coltivazione del pero.
Dell’Irpinia, del sud in generale, è innamorato. E’ un imprenditorie puro, ma anomalo. Così risponde alla domanda sul perché la zona industriale di Luogosano non abbia decollato: “Se si crea impresa attraverso delle sovvenzioni c’è il rischio speculazione”. Una storia che tante, troppe volte, si è ripetuta nella nostra provincia.
Zuegg sembra aver capito ciò che gli altri ancora stentano a mettere a fuoco: che il futuro dell’Irpinia è nell’agricoltura. Lo dice mentre passeggia per i suoi campi di Valle Ufita, lì dove c’è la sensazione che l’industrializzazione forzata abbia fallito. E la cosa, detta da un uomo con l’accento tedesco, fa un effetto strano: lascia un amaro in bocca che stride con il sapore dolce delle sue fragole.
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