In merito all’esame del disegno di legge recante “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, nel suo intervento in aula il deputato cittadino Carlo Sibilia ha ricordato brevemente le dichiarazioni che si sono succedute nel corso di questi mesi sull’abolizione delle province, da Brunetta dell’allora PdL a Letta, da Renzi a Vargiu (Sc). Proprio di quest’ultimo il portavoce avellinese del Movimento 5 Stelle ha riportato una dichiarazione datata 9 ottobre: “Occorre una cancellazione senza se e senza ma perché le province sono dispendiose e soprattutto sono Enti inutili che servono solo a moltiplicare i centri e le ragnatele di sottopotere della politica. Oggi si discute ancora, senza abolire niente. Bugie agli italiani”. “Ancora una volta – ha continuato Sibilia – fumo negli occhi per i cittadini che a febbraio avevano votato per il cambiamento della politica. Oggi si trovano un parlamento politicamente abusivo, delegittimato da profili d'incostituzionalità sulla legge elettorale, rimpolpato da un redivivo finanziamento pubblico ai partiti anch'esso bocciato dalla Corte dei Conti. Una nuova perla si aggiunge a tutto questo. Un'altra barzelletta. La finta abolizione delle province. Infatti, alla Camera ancora una volta si discute di una legge della serie ‘legge truffa’. Le province continueranno ad esistere sotto falso nome. Niente tagli alle poltrone e la casta si salva nuovamente. Noi invitiamo gli italiani a chiedere con forza che tutti i deputati mantengano le promesse che hanno fatto in campagna elettorale. Che rinuncino al finanziamento pubblico e al 50% della loro indennità come fino ad ora ha fatto solo il M5S. Il cambiamento lo fanno i cittadini fuori e non la casta nel palazzo”.
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