Arriva al capolinea l’annosa vicenda della cosiddetta fusione per incorporazione dell’Alto Calore Patrimonio con l’Alto Calore Servizi. Il 99 per cento dell’assemblea dei sindaci, unico astenuto Capone di Montella, ha messo fine allo sdoppiamento della società. L’operazione consentirà di rimpinguare un po’ le casse disastrate della Servizi. La Patrimoniale porta in dote, infatti, il valore degli impianti idrici e i 5 milioni di euro rappresentati dalla sede di Corso Europa, curiosamente di proprietà della società sorella e non della Servizi. Non solo, Acs potrà candidarsi ad ottenere finanziamenti pubblici per il rifacimento delle reti idriche, notoriamente ridotte in pessime condizioni con più del 50% di acqua che si perde prima di arrivare nelle case.
Il sipario sull’Alto Calore Patrimonio calerà ufficialmente il 12 novembre, una volta trascorsi 60 giorni di rito per le eccezioni. I sei lavoratori verranno assorbiti dall’Acs. Soddisfatto il presidente De Stefano, che sin dal suo insediamento si è battuto per la fine della Patrimonio.
Altra novità dell’assemblea dei sindaci è stata la delibera sul ritorno del comune di Montemiletto all’interno della società dopo la parentesi della gestione autonoma attraverso la Mose. Per rientrare il comune verserà 119 mila euro.
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