E’ stato approvato con il sostegno del 58% circa dei soci il bilancio consuntivo dell’Alto Calore Servizi, ovviamente non sono mancate le polemiche e fino all’ultimo è stato richiesto il rinvio della votazione. Molti sindaci e delegati non condividendo l’impostazione del documento, hanno all’atto della votazione abbandonato l’aula. Le critiche alla gestione dell’ente sono arrivate immediatamente da Lello De Stefano in rappresentanza dal comune capoluogo, per il quale il consiglio di amministrazione si è reso responsabile di una caduta verticale dell’azienda anche perché sono state bruciate liquidità per un valore di 5 milioni di euro. Inoltre ‘’non esiste un piano di industriale né parametri economici che indicano che è un’azienda in perdita, e nonostante operazioni che tendono a portare ad un pareggio le cifre l’acc va sempre più giù tanto che anche i dipendenti diminuiscono, infatti sono state perse più di 50 unità con un aumento invece e per assurdo di una spesa di oltre 2 milioni di euro, con straordinari ed incentivi che vengono indirizzati soltanto verso una minima parte di impiegati e funzionari, con progetti criticabili e poco visibili’. Sotto accusa insomma il Cda ma anche il presidente D’Ercole che non ha mai tracciato effettivamente -a detta di molti sindaci- un vero programma di intervento che avrebbe dovuto agevolare l’arrivo di finanziamenti per aiutare l’azienda. Insomma, nonostante il bilancio passi non passano però le polemiche e le critiche all’alto calore servizi considerata un’azienda inefficace e improduttiva con una manutenzione insufficiente, basti pensare all’esistenza di una rete fatiscente con perdite di acqua del 50% producendo non poche difficoltà ai comuni.
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