Ok del Consiglio regionale della Campania alla proposta di legge in materia di recupero dei suoli industriali dismessi promossa dai consiglieri Foglia (Udc) e D'Amelio (Pd). Quarantatré i voti a favori su quarantatré votanti. Tra le note salienti della legge la decisione di portare da 18 a 6 mesi i termini di proroga del piano casa: una modifica frutto di un emendamento del governo regionale contro il quale ha votato il gruppo dell'Italia dei Valori e Corrado Gabriele (gruppo misto). Tra le finalità della legge c’è il recupero delle aree industriali dismesse attraverso meccanismi di riutilizzazione che dovrebbero impedire operazioni speculative sulla vendita di suoli e immobili. Con la nuova legge, infatti, un'azienda che occupa suoli acquisiti attraverso procedure espropriative e vuole cessare la propria attività dovrà ottenere il via libera dell'Asi competente per cedere l'immobile a un soggetto terzo. La cessione è vincolata alla realizzazione di una nuova iniziativa imprenditoriale nei tempi previsti dal piano industriale validato dall'Asi. In ogni caso il suolo e l'immobile non dovranno restare a lungo improduttivi. Decorsi inutilmente ventiquattro mesi dalla cessazione dell'attività, senza che la stessa sia stata ripresa o ceduta a terzi, e senza che sia stato messo in atto un progetto di ristrutturazione o di riconversione documentato, le Asi competenti sono abilitate ad espropriare i suoli. Anche i nuovi acquirenti dovranno accelerare sul processo di riconversione e riutilizzo dell'area. In caso contrario i suoli ceduti per iniziative industriali, trascorsi ventiquattro mesi di inattività della nuova azienda che si è insediata, rientreranno nella piena disponibilità dell'Asi che potrà riassegnarla a nuove aziende. Per i proponenti, la legge varata oggi dal Consiglio regionale porrà un argine al fenomeno degli stabilimenti fantasma nelle aree industriali, dando impulso a nuove attività imprenditoriali.
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