Dalla Segreteria provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà riceviamo e pubblichiamo:
La legge regionale 5 sulla riorganizzazione del ciclo dei rifiuti, con la costituzione degli ATO e degli STO, presenta il rischio di un ritorno ad una frammentazione gestionale,anche sul piano provinciale, che può farci ritornare al passato riportando alla ribalta gestioni particolaristiche, sottratte ad un efficace controllo sui risultati ed i processi organizzativi da mettere in atto. Per evitare tali rischi occorre che i primi passi per la messa a regime della nuova normativa siano improntati ad un grande senso di responsabilità politica. Non è più tempo che la politica si appropri di tali importanti campi di intervento, avendo di mira esclusivamente l’occupazione di postazioni di potere, incurante della qualità e delle responsabilità che richiede un settore come quello dei rifiuti. Né si possono precostituire per la loro gestione formule di governo di più o meno larghe intese, come sembra adombrare in una recente intervista il segretario provinciale del PD. Sinistra Ecologia e Libertà,per questo motivo, sostiene la necessità per l’avvio dell’ATO irpino di una soluzione di governo prettamente istituzionale che si dia un tempo preciso per avviare le procedure previste dalla legge regionale e per procedere alla ricognizione di quanto in termini di strutture e di risorse umane si eredità dalla gestione pregressa di Irpinia Ambiente e ,sulla base di queste, individui una prima mappa dei bisogni prioritari. Le priorità segnalate dal documento dei primi cittadini dell’Ufita e dell’Alta Irpinia, può costituire a nostro parere una base di discussione importante, ponendo l’accento sulla redazione di un realistico piano industriale, su una più efficace raccolta differenziata, sull’abbattimento dei costi per i cittadini e sulle modalità di implementazione e gestione degli impianti. Ma per un effettivo protagonismo dei sindaci, non pilotato dai partiti, è necessario che essi procedano ad una razionale definizione degli STO ( sistemi ottimali territoriali), in grado per le funzioni gestionali ad essi attribuiti dalla legge di svolgere al meglio le opportune attività di impulso e di controllo sulla qualità delle prestazioni offerte alla popolazione. Si tratta di attività istruttorie che sostengono, per il momento, la necessità di una soluzione istituzionale ai vertici del costituendo ATO, che vedano innanzitutto impegnati i sindaci dei più grandi comuni irpini e quelli dei comuni dove insistono gli impianti. In questo quadro,occorre innanzitutto definire in modo inequivocabile non tanto la ripartizione tra chi gestisce gli impianti di raccolta e smaltimento a livello provinciale e le attività di raccolta e spazzamento a livello dei sistemi territoriali ottimali, quanto la coerenza interna di un sistema di governance ora affidato ad una pluralità di soggetti istituzionali . Con gli STO,infatti, non si tratta di creare tanti piccoli ambiti di gestione tra loro scollegati e deresponsabilizzati rispetto asl ciclo integrale dei rifiuti, quanto piuttosto l’armatura istituzionale di un effettivo controllo sull’intero ciclo,avendo di vista il rilancio su basi nuove e più razionali in termini di qualità del servizio e di economia di scala della provincializzazione finora affidata alla Provincia. Per Sinistra Ecologia e Libertà, infatti, rimangono inalterate le ragioni che ci avevano portato a preferire un sistema centralizzato di gestione sul piano provinciale, oltre ad una politica più moderna e meno costosa nella organizzazione della raccolta differenziata. Un sistema che, invece, volesse riproporre mutans mutandis i vizi di gestione fin qui riscontrati , troverebbe la nostra ferma opposizione. Perciò, insieme ai nostri amministratori, valuteremo con attenzione già le prime scelte che si intenderanno attuare a partire dall’assemblea per la costituzione dell’ATO fissata per il prossimo 4 luglio"
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