Le segreterie confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, della provincia di Avellino e Benevento, stigmatizzano il comportamento irresponsabile e omissivo di quei Sindaci che, ad oggi, risultano inadempienti nei confronti dell'Ato. Il Cda, infatti, ha informato le segreterie di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, che solo il 30% dei comuni, irpini e sanniti, facenti parte dell'Ente d'Ambito “Calore Irpino”, ha provveduto ad inoltrare i dati necessari per poter procedere alla redazione del Piano d'Ambito. Da due anni le Organizzazioni Sindacali si stanno battendo perché si avvii il procedimento di affidamento in house del Servizio Idrico Integrato scongiurando così la privatizzazione del bene acqua. Alla luce di quanto è emerso nel corso dell'incontro di oggi presso l'Ato, le Organizzazioni Sindacali chiedono ai Sindaci di porre fine al loro atteggiamento che non solo è omissivo ma è soprattutto di ostruzionismo: un comportamento che potrebbe trovare solo spiegazione nella volontà di privatizzare l'acqua. Il Sindacato non ci sta ed è per questo che continuerà a sollecitare l'Ato affinché proceda con il Piano d'Ambito, propedeutico per l'affidamento in house del Servizio Idrico Integrato. Inoltre, Cgil, Cisl, Uil ed Ugl richiamano la politica e le istituzioni competenti a compiere il proprio dovere ovvero di tutelare i cittadini, i lavoratori e le comunità che rappresentano e, quindi, di non ostacolare il Piano d'Ambito e, quindi, di non pregiudicare l’unicità del servizio idrico e della depurazione. Nel corso dell'incontro si è discusso anche della Pavoncelli: il Sindacato ha ribadito di essere favorevole alla realizzazione dell'opera anche come rilancio per lo sviluppo ed un impulso all'edilizia a condizione però che ci sia un riconoscimento al territorio irpino.
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