Sarà dunque ballottaggio tra Dino Preziosi, il candidato Udc, e Paolo Foti, alla guida di un centrosinistra ad egemonia Pd. I due contendenti si sfideranno il 9 e 10 giugno, quando gli elettori avellinesi saranno richiamati per il secondo turno. I prossimi giorni, inevitabilmente, saranno decisivi per stringere accordi, patti ed alleanze. In attesa di sapere chi saranno i consiglieri comunali eletti tra gli oltre 600 aspiranti, oggi è il tempo dell’analisi del dato elettorale.
Se chi ha vinto il primo round è chiaro, altrettanto chiaro è chi lo ha perso.
Perde innanzitutto il centrodestra e l’inedito asse messo in piedi tra Sibilia e Galasso con l’appoggio dei vertici regionali del Pdl. E’ infatti il candidato Nicola Battista il grande sconfitto di queste elezioni. E dal Pdl qualcuno già parla di tradimento alludendo a Giovanni D’Ercole, candidato in pectore fatto fuori all’ultimo minuto. Accuse prontamente respinte al mittente. Ma è indubbio che la sconfitta dell’asse Sibilia-Galasso è una vittoria di chi non l’aveva avallato.
Peggio di quanto sperava Virgilio Cicalese, candidato della lista Monti sostenuto dall’onorevole Angelo D’Agostino. La sua corsa si ferma poco sotto il 9%, pagando la concorrenza al centro con l’armata di Preziosi.
Risultato da cestinare per il Movimento Cinque Stelle. In linea con il dato nazionale, i grillini restano sotto il 6% e vedono svanire la speranza di mandare tutti a casa.
Poco sopra il 6% si attesta l’onorevole Giordano con la sua lista per cambiare Avellino. Tiene, ma non sfonda. Un risultato che consentirà comunque alla sinistra di sedere ai tavoli per il ballottaggio. Tra le incognite c’è quella che riguarda l’outsider Sergio Trezza, il suo 3,20 % potrebbe fare gola a molti.
Oltre a Preziosi e Foti c’è un altro vincitore, Gianluca Festa.
L’ex vicesindaco, abile nel creare liste e con una martellante campagna pubblicitaria, vola all’11% candidandosi ad essere anche questa volta, data la sua incerta collocazione politica, il vero ago della bilancia.
Archiviato il primo turno, si aprono altre due settimane di campagna elettorale. Da un lato il candidato dell’Udc, dall’altro quello del Pd. Sullo sfondo una sfida che mette in contrapposizione le due figure più influenti della storia politica del capoluogo e non solo: Nicola Mancino e Ciriaco De Mita.
Entrambi, infatti, si sono spesi per sostenere i candidati del proprio campo. Entrambi, c’è da scommetterci, si batteranno fino all’ultimo voto.
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