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Bufera sull'Alto Calore, sindacati e Pd attaccano: fa campagna elettorale

alto calore

L'Alto Calore stretto nella morsa della campagna elettorale. Da un lato i sindaci del Partito Democratico, dall'altro i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil. Così i sindacati in una nota:'' Il mancato affidamento del Servizio Idrico Integrato, l'aumento dei costi di gestione e i “tanti buchi
neri della società che non si riescono a risolvere”, sono i veri problemi irrisolti dell'ACS. Come Sindacati dei lavoratori abbiamo più volte ribadito che bisogna attuare una gestione dell'azienda trasparente eliminando l'annosa questione delle “scorribande” politiche, tanto più importante adesso
che l'Italia e la Regione Campania devono controllare la spesa, tagliare i consigli di amministrazione, verifiche degli organici e stipendi ecc.ecc.. In questa situazione riteniamo, auspicabile l’attuazione di una politica gestionale tesa al massimo contenimento delle spese per garantire la Società ACS Spa. e con essa tutti i lavoratori. L'attuale CdA, pare si occupi solo di favorire, garantire livelli, carriere e posizioni di rendita sine die ad un cospicuo gruppo di dipendenti che fanno parte di “cerchi magici e di staff politici” riferimento. Sono questioni anomale e immorali che danno un cattivo esempio e che per noi vanno revocate. Così come da tempo denunciamo che l'assenza di una pianta organica determina passaggi di livelli
improvvidi, mancata trasparenza per i passaggi di livelli a categorie Quadri e Livelli 6,7,8; senza titoli di studio come previsto e regolamentato dal CCNL. Continuando con questa lista “degli orrori” sulle cose che accadono, delle “nefandezze contrattuali”come gli ordini di servizio, che stracciano le norme, su: orari di lavoro, turni, straordinari e reperibilità; tutto questo ribadiamo è sempre stato da noi stigmatizzato anche per le ricadute sui servizi e sui dipendenti, in quanto sono sempre più azioni personalistiche, politicistiche di sistemazioni ad personam. Tutti questi sono i
buchi neri dell'azienda che si devono combattere caro Presidente D'Ercole. Se non si facesse dell'Acs Spa un campo di battaglie politiche o un taxi per gestire anche convegnistica mirata a favorire questo o quel candidato nell'attuale campagna elettorale potremmo determinare costi certi e gestione possibile in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Affermiamo con forza che ad oggi l'Azienda, il Cda ACS Spa, non ha realizzato gli equilibri gestionali come l'efficacia dell’utilizzo risorse da bollette, l'efficienza nella capacità di raggiungere gli obiettivi programmati e l'economicità derivante dalla manutenzione delle reti e dall'innovazione energetica. In questi anni con l'organigramma a matrice è stata realizzata solo la sistemazione di alcuni dipendenti, e ancor meno sulla manutenzione e l'ammodernamento degli impianti depurativi e di sollevamento. L'unica operazione su cui il CdA ed in particolare il Presidente ed il Vicepresidente si possono vantare è la rateizzazione dei debiti nel tempo.
Cosa ha da dire la Politica alleata o meno in queste elezioni su come l'attuale CDA Spa gestisce questa azienda pubblica?
Sarebbe opportuno che tutti chiedano estrema chiarezza e trasparenza. Le scelte unilaterali hanno sino ad oggi alimentato critiche e giudizi negativi all’interno ed all’esterno, non possiamo accettare che si continui con questi modi di fare che oltre ad alimentare contrasti e malumori, hanno generato un'unica matrice elettoralistica che determinerà scompensi insanabili nel futuro prossimo dell'ACS Spa ed enormi danni ai comuni soci e ai dipendenti, senza alcuna speranza per l’affidamento del servizio da parte del futuro ATO''.
Contro l'Alto Calore si scagliano anche i sindaci del Partito Democratico che siedono nell'assemblea dei soci:
''I sindaci del Partito Democratico stigmatizzano l’iniziativa di chiaro stampo elettoralistico organizzata dai vertici dell’Alto Calore servizi spa per l'8 febbraio all'Hotel De La Ville, oggi rinviata solo in seguito alle roventi polemiche che ha scatenato. 
 Presentata all'opinione pubblica come una iniziativa 'istituzionale', la manifestazione (che addirittura richiedeva la partecipazione dei dipendenti annunciando un attestato di partecipazione) si è rivelata la mera conferma di una gestione clientelare e politica che non tiene in alcun conto la natura di azienda moderna a servizio dei cittadini e dei comuni irpini.
 La dimostrazione è data proprio dal frettoloso annuncio del rinvio e dalle presenze previste oltre ai mancati inviti, che il carattere 'istituzionale' del tema avrebbe imposto. 
Curioso, infatti, veder promuovere un confronto sul servizio idrico integrato senza prevedere l'intervento del commissario dell'ATO 'Calore Irpino',  direttamente competente in materia di Servizio Idrico integrato. Singolare poi che ad animare tale dibattito venivano preferiti, agli attori istituzionali competenti, i candidati irpini alle prossime elezioni politiche che gravitano nell'area della maggioranza regionale di Centrodestra.
A discutere delle "gestioni esistenti, tra stato attuale e sviluppi futuri" e di "regolazione tariffaria", l'Alto Calore aveva previsto il sen. Cosimo Sibilia, non più presidente della provincia (e candidato al senato come tanti altri) e Giuseppe De Mita, indicato nell'invito ancora come Vicepresidente della Giunta Regionale, carica sospesa dal governatore Stefano Caldoro in conseguenza della candidatura dello stesso  alle prossime elezioni. 
Addirittura grottesca la scelta di affidare ad Eugenio Abate, il "tema dei rapporti intercorrenti tra Enti gestori e l'ATO", se si considera che il Comune di Montemiletto, di cui è sindaco, partecipa la società Mo.Se., concorrente rispetto all'Alto Calore spa nell'ambito del bacino idrico irpino-sannita. 
I sindaci del Pd deplorano questo increscioso episodio, che non ha mancato di sollevare l'indignazione dell'opinione pubblica e l'attenzione del sindacato e degli organi di informazione ricordando ancora una volta le tante inadempienze dell’attuale CDA che non ha ancora convocato l’annunciata assemblea decisa per discutere delle scelte strategiche dell’ACS e dei debiti verso i comuni.
In definitiva si rileva con amarezza che viene umiliata, per l’ennesima volta, l'immagine di una Azienda, che con la sua prestigiosa storia e la riconosciuta professionalità dei suoi dipendenti meriterebbe un governo aziendale moderno ed all’altezza dei tempi nuovi''.

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