“Le tensioni di questi giorni sono riconducibili a questioni puramente elettorali”. Il presidente della Regione Campania liquida così, in una intervista rilasciata a Prima Tivvù, la richiesta del Pdl di mettere l’Udc fuori dalla giunta di Palazzo Santa Lucia: “Noi – dice Caldoro – ci occupiamo dei problemi della gente”. Insomma, il governatore tira dritto per la sua strada e non sembra voler cedere agli ultimatum di Nitto Palma e Cosentino. A Caldoro il Pdl ha dato una settimana tempo per ritirare le deleghe agli assessori del partito di Casini, in caso contrario i consiglieri del partito di Berlusconi passeranno all’opposizione. Per la verità in pochi credono che lo scontro verrà portato fino all’estreme conseguenze. Tutta la vicenda appare più come una diatriba intera al Pdl, per mettere i bastoni tra le ruote di Caldoro, piuttosto che uno scontro con l’Udc. In ogni caso se una soluzione non dovesse essere trovata verrebbero coinvolte anche le Province dove Pdl e Udc governano insieme.
E proprio sul fronte degli enti locali ci sono importanti novità. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al ddl che cambia radicalmente le province introducendo le elezioni di secondo livello. Prevista l'elezione diretta del presidente e dei Consiglieri provinciali che saranno scelti dai sindaci e dai Consiglieri comunali del territorio. Tra gli aspetti che più caratterizzano la riforma lo "sfrondamento" della consistenza numerica dei Consigli provinciali che, in molti casi vengono più che dimezzati. Dalla riforma sono attesi risparmi per 120 milioni di euro per lo Stato, che si aggiungono ad altri 199 milioni di euro per le Province.
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