Sono ore frenetiche di trattative quelle che sta conducendo il Pdl e Silvio Berlusconi per salvare dal carcere il deputato campano Nicola Cosentino. Il verdetto della giunta per le autorizzazioni a procedere è stato emanato ieri: undici favorevoli; dieci contrari. La richiesta d’arresto è passata, così, per un solo voto. Determinate è stato l’atteggiamento della Lega. Domani toccherà all’aula stabilire se Cosentino dovrà essere sottoposto a misura cautelare. Sulla sua testa pende l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica formulata dalla procura partenopea. Ed è proprio sul Carroccio che è in corso il pressing del Cavaliere e dei suoi uomini. Berlusconi, parola di Cicchitto, si è detto angosciato dalla vicenda che coinvolge l’ex sottosegretario all’economia. Il pressing su Bossi è continuo. Il problema è convincere Maroni. L’ex ministro dell’interno ha ribadito la volontà di confermare in aula il voto della giunta: 40 deputati su 59 sarebbero con lui. Mentre il senatur pare più disponibile a lasciare libertà di coscienza ai parlamentari padani. Un atteggiamento favorito dalle modalità di voto, individuali e segrete.
La trattativa è in corso e continuerà, c’è da scommettere, fin dentro l’aula di Montecitorio. L’arresto di Cosentino potrebbe provocare un terremoto politico in Campania, dove l’onorevole è anche segretario regionale del Pdl. E ciò proprio a poche settimane dall’apertura della stagione congressuale.
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