«In questi giorni sono state numerose e non sempre pertinenti le considerazioni portate avanti da esponenti politici locali dei vari schieramenti in merito alla delicata questione del Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale di Ariano Irpino. A nostro avviso però, è mancata una lettura oggettiva e dettagliata, che tendesse ad informare in maniera inequivocabile i cittadini e che sfuggisse alla tentazione della demagogia spicciola». E’ quanto si legge in una nota a firma del consigliere regionale Maurizio Petracca, presidente dell’Ottava Commissione Consiliare, e del dirigente provinciale dell’Unione di Centro, Carmela Roberto.
«Occorre, perciò, prima di tutto sottolineare come la riconversione del Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale di Ariano Irpino – si legge ancora - sia dettata da criteri e standard di rango nazionale relativi a dati di consumo, di produzione, di attività e che tengono conto della consistenza demografica dell’area servita. E’ importante sottolineare questo dato perché crediamo che, come ormai spesso accade per questioni delicate di interesse collettivo, si stiano registrando atteggiamenti che eccitano alla protesta ma che non forniscono soluzioni». «Come Udc – si conclude il documento – lavoreremo e ci batteremo in tutte le sedi perché si possa ottenere una deroga rispetto alla normativa vigente. E’ indubbio che il nostro contributo affinché la posizione del SIT di Ariano possa essere rivista sarà pieno e non ci sottrarremo per portare a casa il risultato, ma è giusto soprattutto battersi perché non ci si trovi alla fine di fronte ad una vittoria di Pirro. La deroga, infatti, ha un senso solo se legata alla garanzia assoluta di livelli qualitativi tali da rendere il servizio effettivo in termini di efficacia e di efficienza. Ottenere il mantenimento nominale del Centro, ma svuotandolo di fatto di effetti sull’utenza, significherebbe sottostare alla logica del contentino che finirebbe, però, per scontentare tutti».
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