Da Michele Sollazzo candidato per Rivoluzione Civile ed esponente di Rifondazione Comunista, riceviamo e pubblichiamo:
"Carissimi compagni della Cgil di Avellino, i dirigenti provinciali della nostra organizzazione sindacale hanno perso una grande occasione per dimostrare la loro apertura a tutte le forze politiche senza preclusioni, senza mettere alla porta quei compagni e quelle compagne che ogni giorno si battono per la tutela del lavoro e dell'autonomia sindacale non abbassando mai la testa.
Siamo dispiaciuti del fatto che qualcuno ci considera candidati di serie B, inutili da ascoltare, incapaci di dire ciò che qualcuno si aspetta. Avremo voluto dire a voi tutti che nel prossimo Parlamento la nostra presenza sarà a garanzia delle battaglie per il Lavoro. I nostri Deputati e Senatori si batteranno con tutte le loro forze per scardinare il modello autoritario della FIAT di Sergio Marchionne e per ripristinare le norme più elementari della civiltà del Diritto, riportando così il destino del Lavoro dentro la sfera Costituzionale. E la battaglia contro questo modello è la battaglia a difesa dei poli industriali irpini, a partire da Pratola Serra per rilanciare definitivamente la Fma, finendo a alla Irisbus Valle Ufita con il Piano Autobus Nazionale e passando per le tante aziende in crisi di questo territorio. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell'art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l'apparato produttivo e la riconversione ecologica dell'economia. Vogliamointrodurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Siamo per la patrimoniale e non l'abbiamo mai nascosto perchè, a differenza di altri che si riscoprono di sinistra solo quando devono attaccare Antonio Ingroia, noi crediamo che chi ha di più deve contribuire di più aiutando le fasce sociali più deboli. Siamo per la Patrimoniale perchè non siamo legati con un doppio filo al Governo delle Banche e alle fondazioni che gestiscono titoli tossici.
Avremmo voluto dirlo ieri, confrontandoci con la Cgil e anche con le altre forze politiche, ma non c'è stata data questa occasione. Ve lo abbiamo scritto così sarete liberi di conservare questa nostra lettera e chiederci conto delle nostre azioni. La politica non si riduce ad una campagna elettorale o ad un dibattito e sappiate che dal 26 febbraio in Parlamento troverete una forza politica leale e vicina alla Cgil con cui potete rapportarvi e con cui ritrovarsi per le strade e sui luoghi di lavoro."
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