‘’Clamoroso al Cibali’’, è il caso di usare la famosa espressione di Sandro Ciotti per definire un risultato che ha sorpreso tutti, a partire dal vincitore. Domenico Gambacorta è il nuovo presidente della Provincia di Avellino con il 50,39% dei voti. Contro tutti i pronostici il sindaco di Ariano ha battuto di misura Paolo Foti, primo cittadino del capoluogo. Gambacorta ha vinto in tre delle cinque fasce in cui erano suddivisi i 118 comuni irpini. Decisivo il successo nei centri sopra i 10 mila abitanti e la tenuta ad Avellino città. Al voto si è recato, nella giornata di ieri, oltre il 95% degli aventi diritto. Insieme a Gambacorta vincono le liste che l’hanno sostenuto, Nuovo Centrodestra e Forza Italia. A pezzi invece la cordata del centrosinistra che vedeva anche l’appoggio, più o meno ufficiale, dell’Unione di Centro.
Sono tanti gli sconfitti di queste elezioni: Paolo Foti, certo, perché ci ha messo la faccia. Ma non solo, nel mirino delle minoranze interne del Pd c’è il segretario provinciale De Blasio, in tanti oggi si affrettano a chiederne le dimissioni. Sconfitto è anche De Mita. Il Sindaco di Nusco aveva lanciato bordate bordate a Gambacorta, invitando di fatto i suoi a sostenere Foti. E così Sibilia ha preso subito carta e penna per dire che è una vittoria anche contro i voltagabbana che si alleano con la destra o con la sinistra a seconda delle convenienze.
Ma il vero funerale si celebra in casa Pd.
Per il Partito Democratico è una debacle colossale che apre una fase di riflessione interna, l’ennesima, che già ha assunto i toni dello psicodramma. Non a caso, bocche cucite sia a Piazza del Popolo che a Via Tagliamento, dove è in corso la caccia a chi ha tradito. C’è chi punta il dito contro Festa e chi parla di mal di pancia di questa o quella corrente.
Fatto sta che il dado è tratto. Con l’elezione di Gambacorta termina la gestione commissariale del professor Raffaele Coppola e si apre una nuova fase per l’ente Provincia.
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