Napoli, 01 aprile 2016 - “Non è un pesce d’aprile la condanna del consigliere Carlo Iannace a sei anni di reclusione per peculato e tentata truffa e interdizione a 5 anni dai pubblici uffici. Ancora una volta dobbiamo dire: l’avevamo detto. Già nel corso della campagna elettorale, infatti, il Movimento 5 Stelle aveva denunciato con forza la questione degli impresentabili nelle liste in sostegno di De Luca che ora sono i condannati di oggi”. E’ la denuncia del consigliere regionale della Campania del M5S Valeria Ciarambino che sottolinea “Noto e registro come i vertici del Pd in queste ore si affrettino a fare dei distinguo sottolineando come Iannace non risulti essere iscritto al Partito democratico”. “La sostanza è che Iannace è stato eletto nella lista ‘De Luca Presidente’ – attacca Ciarambino – ed i suoi voti hanno contribuito ad eleggere alla guida della Regione il presidente De Luca”. “L’abbiamo capito che la morale non fa parte del centro sinistra – sottolinea – ci chiediamo ma il Pd e De Luca non sapevano che Iannace prima che fosse candidato era già imputato e sotto processo per gravi reati?”. “La condanna stabilisce che il consigliere Iannace - evidenzia - ha falsificato cartelle cliniche di diversi pazienti trasformando interventi ordinari in un giro di operazioni di chirurgia estetica, per i quali l’azienda ospedaliera avrebbe poi incassato i rimborsi, e i medici i relativi premi di produttività”. “Dai resoconti della stampa - continua - pare che il consigliere condannato Iannace invece di fare un passo indietro, nell’attesa che ci siano gli altri due gradi di giudizio, avrebbe dato mandato ai suoi legali per trovare un escamotage per restare incollato alla sua poltrona e scansarsi la legge Severino”. “I cittadini devono sapere che in Commissione Sanità a decidere sul futuro della sanità campana c’è una persona come Iannace su cui grava una condanna pesantissima - attacca Ciarambino - le istituzioni devono essere onorate da persone oneste su cui non ci sia alcun sospetto figuriamoci una condanna”. “Non ci sorprende la sentenza di condanna di Iannace - conclude Ciarambino - è una variante ‘normale’ del sistema De Luca, un sistema di potere per il potere”.
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