Da Giuseppe Ruberto, coordinatore del Pdl di Montefalcione, riceviamo e pubblichiamo:
"L'imminente congresso provinciale del Popolo della Libertà, negli ultimi giorni, ha stimolato la vis polemica di chi, forse in cerca di visibilità, ha deciso di “giocare allo sfascio” accusando l'attuale commissario provinciale del Pdl, Sen. Cosimo Sibilia, di puntare alla carica di coordinatore per la brama di conquistare ulteriori “posizioni di potere”.
Ebbene, è fin troppo evidente che si tratta di un'accusa fondata su un macroscopico capovolgimento della realtà.
E' noto a tutti che la designazione del Sen. Sibilia, figura di indiscussa autorevolezza, quale commissario provinciale del Pdl è stata dettata dalla volontà di evitare le lacerazioni che avrebbero potuto verificarsi nel partito, di recente fondazione, all'indomani dell'abbandono della coordinatrice Giulia Cosenza. Ebbene, a pochi mesi di distanza da quella decisione, le medesime ragioni rendono auspicabile una conferma del Sen. Sibilia alla guida del partito. In questo contesto, affermare che una siffatta decisione sia dettata dalla volontà dello stesso Sibilia di collezionare poltrone significa non comprendere che guidare il Pdl (e, in generale, un partito politico) in un momento storico come quello attuale, può rappresentare soltanto una “rogna” (mi sia consentito il termine spicciolo), specie per chi già ricopre incarichi istituzionali che gli assicurano influenza e prestigio politico, come quelli di Presidente della Provincia e di Senatore della Repubblica.
La polemica di questi giorni è dunque arrivata al punto di capovolgere il significato di una scelta che andrebbe invece interpretata come un atto di generosità personale e di responsabilità politica, motivato esclusivamente dalla preoccupazione di evitare che nel Pdl si scateni una spirale di divisioni laceranti, che minerebbero la crescita del partito, nato nel 2009 e ancora alla ricerca di un amalgama tra le varie componenti politiche che hanno contribuito alla sua fondazione.
L'eventuale conferma del Sen. Sibilia alla guida del Pdl provinciale trova dunque fondamento in solide ragioni di opportunità politica; essa, tuttavia, proprio in ragione degli impegni istituzionali del coordinatore provinciale, rende indispensabili alcune decisioni chiare sugli assetti organizzativi del partito, a cominciare dalla scelta del vice-coordinatore, che dovrebbe possedere una profonda conoscenza dell'organizzazione del partito sul territorio, maturata in virtù del rapporto personale instaurato con gli amministratori e i coordinatori locali. In sintesi, nella fase attuale, è indispensabile che la scelta del vice-coordinatore provinciale ricada su una persona che si sia già distinta per la capacità di avviare il processo di radicamento del partito sul territorio, come ha dimostrato, dal 2009, con il suo operato, l'attuale vice-coordinatore del Pdl, che è stato, tra l'altro, il regista dell'ultimo tesseramento, conclusosi con un numero sorprendente di adesioni, che rappresentano un successo politico senza precedenti per il centro-destra irpino, nonché un esempio di trasparenza e di serietà, che balza agli occhi al cospetto delle realtà congressuali, a volte opache, di questo periodo.
Le scelte che attendono il Pdl in provincia di Avellino dovranno, a mio modo di vedere, partire da questi due punti fermi, ai quali è auspicabile che si aggiunga una tendenza al rinnovamento nella scelta dei componenti del coordinamento provinciale. Sotto questo profilo sarebbe opportuno che l'attenzione si concentrasse, piuttosto che sul soddisfacimento del bisogno di visibilità di qualcuno, sull'individuazione delle persone in grado di dare un contributo di idee e di impegno nei diversi settori in cui sarà articolato il direttivo provinciale. Dovrebbe essere questa la vera (e più difficile) sfida del prossimo congresso".
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