Nella querelle tra il vicario del Pdl Cusano e il commissario provinciale della Dc verso il Ppe, Ettore Zecchino, finisce anche la questione politica di Ariano Irpino. Cusano attraverso una lettera di replica pubblicata sulle colonne del Corriere dell’Irpinia critica ampiamente le scelte politiche messe in essere sul Tricolle, alla Provincia, alla Regione e finanche negli enti sovra comunali. Per Cusano i zecchiniani sul comune di Ariano stanno mostrando attaccamento alle poltrone, fatto che restituisce plasticamente la loro concezione di fare politica. La politica per il numero due del Pdl in provincia è altra cosa, ossia fatti, non chiacchiere, e quindi risposte ai cittadini. E Cusano per dimostrare tale tesi torna a qualche anno fa ed in particolare al momento delle elezioni di Mainiero, avvenute anche grazie all’impegno del Pdl e del presidente Cosimo Sibilia che si dedicò senza risparmio per determinare l’elezione a Sindaco di Mainiero. Cusano parla poi di disperazione della famiglia Zecchino alla vigilia del ballottaggio, e il fatto che gli avversari di allora sono ora componenti dell’attuale maggioranza di Mainiero. Ma in questa querelle c’è anche un’altra cosa: l’ex ministro Zecchino, secondo l’assessore ai Lavori Pubblici, per accaparrarsi i voti del Pdl, dichiarò espressamente di aderire di lì a poco al Popolo della Libertà, sostenendo che non era più il tempo dei partitini. Un fatto a quanto pare smentito dalla realtà. Nel tritacarne di Cusano finisce anche la politica regionale per cui lui, nonostante la notevole affermazione, si trova fuori dai banchi di Palazzo Sana Lucia, mentre Ettore Zecchino grazie alle astuzie, alle poche preferenze, ed infine ai tradimenti elettorali perpetrato ai danni di Pionati è approdato in Consiglio regionale. Che dire della provincia dove il Pdl non è più il primo partito a causa del trasformismo di qualcuno che ha cambiato casacca per convenienze personali. E dei vertici della comunità montana che furono decisi qualche settimana dopo, quando Zecchino aveva appena dichiarato di voler aderire al Pdl e il suo movimento non esisteva, quindi non poteva annoverare sindaci e amministratori come va dicendo ora. Chiude la missiva ancora il caso Ariano: il tentato golpe. Cusano vuole far emergere le motivazioni che hanno spinto un gruppo dei Popolari ad abbandonare la compagine di Zecchino. Insomma la ferita è ancora aperta.