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Politica

De Luca lancia la piazza: ''Costruire la pace, fermare l'atomica''

L'annessione delle regioni ucraine da parte della Russia, e la minaccia sempre più ravvicinata di uso di ordigni atomici, hanno determinato una svolta grave e drammatizzato in modo inaudito la vicenda della guerra.E' indispensabile promuovere una mobilitazione straordinaria per diffondere la consapevolezza dei pericoli enormi che sono davanti a noi e al mondo del lavoro. E' indispensabile creare un clima di forte pressione sui Governi, sugli Stati, sulle diplomazie, in direzione della pace.
IL PRIMO OBIETTIVO È QUELLO DI UN CESSATE IL FUOCO DI UN MESE, PER RIDARE SPAZIO A ORGANISMI NAZIONALE E INTERNAZIONALI, AD AUTORITÀ RELIGIOSE E MORALI, AL MONDO DELLA CULTURA, PER LO SVILUPPO DI INIZIATIVE DI PACE. Se si fa un ulteriore passo verso le armi atomiche non ci saranno più colpevoli e innocenti, ma solo morti e olocausto.

E' CONVOCATA PER SABATO MATTINA, ALLE 11, NELLA SALA DE SANCTIS DI PALAZZO S.LUCIA, UNA RIUNIONE CON RAPPRESENTANZE DELLE ISTITUZIONI, DEL VOLONTARIATO, DEL MONDO DELLA SCUOLA E DELLA CULTURA, PER PREPARARE NEI PROSSIMI GIORNI A NAPOLI, UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER LA PACE, PRECEDUTA DA DECINE DI INIZIATIVE NEI TERRITORI.

Vincenzo De Luca

COSTRUIRE LA PACE, FERMARE L’ATOMICA

SUBITO UN CESSATE IL FUOCO

Dichiarazione del Presidente Vincenzo De Luca

“Una grande manifestazione per la pace a Napoli sabato 29 ottobre.

Nel corso dell’incontro di sabato prossimo in Regione, aperto ad associazioni, istituzioni pubbliche, culturali e religiose, partirà la concreta organizzazione di questa manifestazione che avrà come obiettivo quello di promuovere un cessate il fuoco in Ucraina della durata di un mese, per consentire a istituzioni di governo e statali o singole personalità di mettere in campo una concreta iniziativa di pace. Invitiamo tutti a comunicare le loro adesioni alla manifestazione che vuole risvegliare le coscienze, far crescere la consapevolezza dei problemi drammatici che abbiamo di fronte, e cominciare a introdurre nel linguaggio della politica la parola “pace”, che sembra ormai cancellata”.

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