Parte all’attacco Luigi De Magistris. Arriva in Irpinia e parla subito della trattativa stato-mafia e del ruolo, da dimostrare nel processo, di Nicola Mancino.
La legalità, dunque, al primo punto del programma di Rivoluzione Civile.
Alla convention avellinese presenti tutti i candidati irpini del movimento guidato dall’ex Pm Antonio Ingroia.
De Magistris è un fiume in piena. Attacca il governo Monti e chi l’ha sostenuto, da Berlusconi fino a Bersani, passando per i grandi giornali, le banche e il sistema finanziario. Per il sindaco di Napoli, citando Borsellino, va scacciato il puzzo di malaffare che c’è nella politica. ‘’Per me – dice – rivoluzione significa rispettare l’articolo tre della costituzione, tutti i cittadini sono uguali’’. L’obiettivo è fare nel paese quello che è stato fatto a Napoli o a Milano quando gli arancioni, contro ogni pronostico, vinsero le elezioni. Per il primo cittadino la rivoluzione è già i atto e viene dal sud.
Presente al viva hotel anche Sandro Ruotolo, giornalista passato dall’altra parte della barricata.
Subito una legge sul conflitto d’interessi, tuona tra gli applausi. E ancora, tutela dell’ambiente e dei lavoratori. Per Ruotolo gli imprenditori che delocalizzano devono restituire alla collettività i soldi pubblici. Infine, netta la posizione sulle trivellazioni in Irpinia.
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