Il Partito Democratico intende avviare nella provincia di Avellino quella fase di cambiamento e di rilancio occupazionale necessari per far uscire il territorio e la comunità locale dalla attuale devastante fase di crisi economica. Per questo, con responsabilità e determinazione metterà a disposizione dell'Irpinia, nelle istituzioni e negli enti di servizio, la forza elettorale che lo rende il primo partito della provincia e della città, perseguendo la massima coesione istituzionale e politica nell'opera di riforma e innovazione, che l'urgenza della situazione rende indifferibile.
E' questo il messaggio lanciato nella sua relazione alla Direzione provinciale del partito dal segretario Caterina Lengua.
Aprendo i lavori del consesso, la Lengua ha analizzato il positivo esito del voto, affrontando le prossime scadenze che attendono il Pd, a partire dalla nuova fase congressuale nazionale.
«Il Partito Democratico ha conseguito ad Avellino, a Roma e più in generale nel Paese, un risultato positivo nel voto amministrativo delle scorse settimane, affermandosi in molte realtà prima governate dal centrodestra», ha osservato.
«La crescita generalizzata del Pd, primo partito in tutte le città e nei centri urbani chiamati al rinnovo della rappresentanza istituzionale, ne determina la centralità nel Paese, stabilendone il ruolo di riferimento per la stragrande maggioranza degli italiani. Questo dato consegna al gruppo dirigente ed agli esponenti istituzionali la responsabilità di indicare soluzioni, fornire proposte, guidare i territori e l'intera comunità nazionale fuori dalla crisi».
Inoltre, «l'alta astensione registrata alle urne affida al Pd e al Centrosinistra il compito di difendere e rafforzare il sistema democratico italiano, qualificando e valorizzando l'impegno politico personale e collettivo dentro e fuori le istituzioni».
Di qui, il tema del prossimo congresso. «Se il Partito democratico è risultato più credibile sul piano locale, ciò non significa che abbiamo risolto il problema del nostro profilo di forza di governo nazionale. Il congresso dovrà ridefinire l'identità e il ruolo di un partito che vuole essere forza di cambiamento e di innovazione e che vuole fare uscire l'Italia da una fase troppo lunga di immobilismo, di diseguaglianze e squilibri».
Si prepara, dunque, una stagione di mobilitazione sulle questioni che interessano la vita della gente, l'economia e l'occupazione, lo sviluppo e la legalità. «Nei mesi che ci separano dal congresso si apre per il Pd una sfida per definire meglio i programmi e i contenuti di una proposta che non può non tener conto della voglia irriducibile di cambiamento che attraversa il Paese. Un bisogno di voltare pagina, una domanda di altra politica».
Una svolta in via Tagliamento si attende soprattutto nel Capoluogo, dove l'elezione di Paolo Foti alla guida dell'amministrazione comunale suscita attese e consensi non solo nel partito.
«Penso che la vittoria al comune di Avellino sia tanto più significativa se consideriamo che l'abbiamo di fatto conquistata a mani nude», ha sottolineato. «Mentre altri si sono giovati di incarichi e posizioni di potere derivanti dalla gestione di enti ed aziende pubbliche, noi del centrosinistra abbiamo condotto questa campagna elettorale facendo perno solo sulla forza delle nostre idee, sulla proposta programmatica e sulle capacità e competenza del nostro candidato sindaco».
Superata brillantemente la prova, ha proseguito, nella città di Avellino si avverte la necessità di dare vita ad una esperienza di governo innovativa, in grado con credibilità e serietà di far ripartire la crescita, gli investimenti e le opportunità di un futuro per i giovani.
«Certo il risultato straordinario non deve far passare sotto silenzio le difficoltà che ci sono state in campagna elettorale, sin dalla presentazione delle liste, l?aver dovuto addirittura presentare la lista del Pd incompleta, difficoltà che, paradossalmente, sono venute più dal nostro interno che dagli avversari».
Il segretario ha ammonito il gruppo dirigente, chiedendo maggiore sobrietà nella dialettica interna. «Non vorrei che a forza di voler ricercare titoli sui giornali, rischiamo di andare fuori strada, di demoralizzare tante persone che invece apprezzerebbero di più la capacità di ''fare squadra'' di difendere e non già attaccare il Pd e renderlo più forte con la società e con i territori». E se «il risultato elettorale ci rasserena, non dovrebbe dispiacere a nessuno che ad Avellino il Pd ha vinto e soprattutto constatare che-nonostante tutto- ci siamo, dobbiamo essere consapevoli della responsabilità alta che abbiamo sia di fronte alla città di Avellino che di fronte alla provincia intera».
Nella sua relazione Caterina Lengua ha spiegato le ragioni delle larghe intese negli enti di servizio. «Siamo il primo partito e spetta a noi più di altri indicare un orizzonte di ripresa facendo prevalere il senso di responsabilità ed avendo in mente il bene della comunità irpina».
Per questo, «in una fase così complicata dal punto di vista economico e sociale, in cui si sta seriamente compromettendo la possibilità di garantire livelli dignitosi di vita alle comunità , abbiamo il dovere di superare gli interessi di parte e sulle grandi questioni instaurare un clima di collaborazione e di sinergia con tutti i soggetti politici e sociali in campo». Tuttavia, «noi siamo e saremo alternativi alla destra, ma in questa fase drammatica abbiamo il dovere, partendo dagli enti di servizio, di confrontarci con tutte le forze politiche, di ricercare convergenze più ampie che ci consentano di uscire dalle emergenze tutti insieme, nell?esclusivo interesse della nostra comunità».
Commenta l'articolo