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Donne e rappresentanza politica. Lomazzo: "Più coraggio e determinazione"

Lomazzo

"L’applicazione della  legge  23 novembre 2012, n. 215 - Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, come è noto, apporta sostanziali modifiche al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,  relativamente alla promozione delle donne nei luoghi istituzionali delle decisioni politiche. Deve  essere,questa, un’occasione per le donne che vogliono e hanno le competenze  e la passione di occuparsi  dell’ amministrazione dei loro territori - spiega la consigliera di Parità Domenica Lomazzo -.  Con l’introduzione nel nostro ordinamento  del novello  dettato normativo, deve essere assicurata  nelle liste dei candidati la rappresentanza di entrambi i sessi e nelle medesime liste, nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati. Inoltre nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti, ciascun elettore può esprimere uno o due voti di preferenza. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.  Il lavoro che le rappresentanti P.O. dei partiti Politici debbono fare sul territorio - continua Lomazzo - consiste, dunque, nel selezionare una rappresentanza femminile all’altezza della sfida ,autonoma dalle vecchie logiche delle designazioni di comodo e libera da compromessi .
La sfida consiste nel rimarcare la differenza nella gestione della  Res  Publica evidenziando la specificità, la sensibilità e l’approccio concreto e costruttivo, che è proprio delle donne nell’affrontare i problemi.
Una democrazia paritaria vuol dire, soprattutto, più sindaci donne; in Irpinia, ad oggi,sono solamente 4 su 119, vuol dire più presenza di donne negli organi esecutivi degli enti (ad oggi solo un misero 10%,) più donne nei consigli comunali (ad oggi non arriviamo all’11%).
Quindi, ciò che si chiede alle donne irpine è di non delegare ad altri le scelte che vanno ad incidere in maniera sostanziale nelle loro vite, in quelle delle loro famiglie e della collettività. Si chiede a loro di avere coraggio, di farsi avanti, di imporsi,in altri termini  di esserci. Si devono cogliere fino in fondo le possibilità che la legge offre a loro di acquisire diritti paritari anche nella gestione delle amministrazioni locali da troppo tempo, per lo più, appannaggio dei soli uomini", conclude la consigliera di Parità.
                                              

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