Il caso Cosentino agita ancora le acque della politica campana e provinciale.

L’onorevole del Pdl, dopo il voto che ha detto no all’autorizzazione all’arresto avanzata nei suoi confronti, ha rassegnato le dimissioni da coordinatore regionale del partito. Al momento, però, ancora non è stato indicato il successore. Sulla carta, in questa fase, il partito è nelle mani di Mario Landofi, vicecoodinatore campano. Per il futuro le ipotesi sul tavolo sono diverse.

C’è chi pensa ad un commissariamento calato dall’alto con il mandato di guidare i berlusconiani fino alla celebrazione del congresso. Tra i nomi che circolano c’è quello Maurizio Lupi. Nell’incarico, il vicepresidente della Camera potrebbe essere affiancato dal senatore Pasquale Giuliano. Ma tra le indiscrezioni si fa strada anche quella che vorrebbe l’ex ministro Gianfranco Rotondi come segretario di transizione. Infine, c’è l’ipotesi del direttorio con dentro i presidenti delle Province campane.

Intanto su quanto accaduto ieri alla Camera, si è espresso il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: fedele al principio che ai processi si vada da uomini liberi, il governatore difende la scelta di Montecitorio giudicandola garantista, ma nel contempo, sul fronte politico, chiede che ci sia un rinnovamento della classe dirigente.

Da Cosentino, però, Caldoro pretende spiegazioni sulla presunta attività di dossieraggio nei suoi confronti, messa in atto, secondo le accuse, con l’obiettivo di impedire una sua candidatura a Palazzo Santa Lucia.

Insomma, anche se il deputato di Casal di Principe non è stato arrestato, nel Popolo della Libertà campano vanno maturando le condizioni per un ricambio generazionale nella classe dirigente.

Il processo si concluderà, inevitabilmente, con la celebrazione dei congressi regionali e provinciali. Per la guida del partito in Irpinia, il favorito resta Franco Di Cecilia, l’ex sindaco di Sturno, attualmente capogruppo a Palazzo Caracciolo.