Dichiarazione dell'onorevole Angelo D'Agostino:
"Il tavolo convocato per domani presso il Ministero dello Sviluppo sul caso Irisbus può sortire effetti che autorizzino alla speranza, fuori dai soliti rituali, se si riesce ad impegnare il Governo per un cronoprogramma di investimenti certi nell'ambito del Piano Trasporti, per rinnovare ed ammodernare un parco autobus che allo stato è vetusto e perciò stesso gravemente pericoloso per la sicurezza degli utenti ed estremamente dannoso per l'ambiente. Il pullman della strage di Monteforte Irpino di domenica sera anno di fabbricazione 1995 è l'ultimo esempio, in ordine cronologico, della pericolosità di autoveicoli usurati. Secondo gli ultimi studi di settore, la stragrande maggioranza dei pullman del nostro trasporto pubblico locale ad una valutazione rigorosa dei parametri di sicurezza risultano non sufficientemente adeguati. Da anni si parla di ammodernamento del parco autobus, ma fino oggi sono state messe in cantiere soltanto tante buone intenzioni e molte promesse. Parallelamente, accade che uno stabilimento a tecnologia avanzatissima e decisamente competitivo sul piano europeo ed internazionale, qual è la Irisbus di Valle Ufita in Irpinia, venga dismesso. E' evidente che un'azienda del valore della Fiat non decide di abbandonare la produzione in Valle Ufita senza validi motivi di mercato e di strategie aziendali. Non tener conto anche di questa realtà significherebbe affrontare il problema in maniera riduttiva e perdente. Una prospettiva di mercato certa e calibrata su tempi ragionevoli, propiziata dalla concreta volontà del governo centrale di finanziare un Piano Trasporti in sintonia con le iniziative e le competenze dei governi regionali, è l'unica possibilità concreta per convincere Fiat, o altri costruttori, a riattivare lo stabilimento di Valle Ufita al fine di rendere una utilità, peraltro non più rinviabile, al servizio di trasporto pubblico locale ed alla stessa economia industriale ed ambientale del nostro Paese. Oltre tutto, prima o poi, gli autobus vanno cambiati e quindi sarà indispensabile acquistarne di nuovi: il mancato rilancio della fabbrica di Valle Ufita significherebbe soltanto fare un regalo ai costruttori stranieri che operano in altre realtà d'Europa".
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