Le intese raggiunte tra Pd e Udc in vista delle amministrative di Atripalda e Solofra rischiano di far saltare l’alleanza tra i centristi e il Pdl che governa la Provincia di Avellino. I corridoi di Palazzo Caracciolo raccontano di un Cosimo Sibilia su tutte le furie. La città del Sabato e quella della concia sono i due comuni più grandi dove si andrà al voto per il rinnovo di consigli comunali e per la scelta dei sindaci. Il Pdl non può tollerare una contraddizione del genere. Ripercussioni, dunque, potrebbero esserci nella giunta provinciale. Ma non solo. Dalla presentazione delle liste, in Irpinia ma anche in Campania, dipenderà l’esito della verifica aperta in Regione. Il Pdl, con il commissario regionale in testa, Nitto Palma, chiede che l’Udc faccia chiarezza e dica da che parte sta. Ad Avellino Maurizio Petracca, in una intervista ad Ottopagine, difende le intese di Atripalda e Solofra definendole come locali e programmatiche. Per il segretario provinciale dell’Udc le alleanze locali non pregiudicherano il rapporto che c’è a Palazzo Caracciolo con il Pdl. Non la pensano così nel partito di Berlusconi: la politica dei due forni, rimproverata al partito di Casini, rischia di cuocere lo stesso scudocrociato. La partita è aperta.
Sulla vicende interviene il consigliere regionale del gruppo federato ‘Caldoro Presidente’, Sergio Nappi. “E’ bastato attendere che l’Udc e il Partito Democratico si alleassero in numerosi comuni chiamati al voto per far recuperare l’orgoglio del proprio partito al coordinatore provinciale del Pdl irpino, Cosimo Sibilia. Tardivamente, infatti, si annunciano lacerazioni con un alleato che dal 2009 ad oggi, facendo leva sulle posizione di governo, ha accresciuto esponenzialmente i propri consensi”. “Abbiamo più volte sollecitato Sibilia – spiega Nappi - a non rinchiudersi in un rapporto autoreferenziale e di sottomissione all’Udc, chiudendo ogni spazio partecipativo a quanti con lealtà, invece, aderivano organicamente all’alleanza con il Pdl. Sibilia, sempre indisponibile e impegnato alla demolizione degli alleati strategici del Pdl, oggi si ritrova costretto a chiedere ospitalità ad esponenti ex Pd che dialogano con De Magistris, come succede ad Atripalda”. “In attesa degli sviluppi politici nazionali con la nascita del grande partito dei moderati, riteniamo che l’alleanza con l’Udc vada recuperata all’insegna della pari dignità, in quanto per valori e tradizione è prossima al Pdl, non a caso condividono insieme l’esperienza del Partito Popolare Europeo".
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