Continua il cammino delle nuove Province. Dopo la riforma che ha modificato il sistema elettorale e declassato l’istituzione ad ente di secondo livello, il prossimo passaggio riguarda la riduzione del numero dei dipendenti. Capitolo spinoso, anche perché non è chiaro come andrà a finire. Una volta tagliati i fondi, prima di calcolare gli esuberi, il governo ha chiesto agli enti locali di procedere alla redistribuzione delle funzioni: solo così si potrà capire quanti sono a rischio licenziamento e quanti dovranno essere dislocati presso altri uffici. Secondo la Cisl però, che questa mattina ha chiamato a raccolta i dipendenti di palazzo Caracciolo, in Campania ciò ancora non è stato fatto. Si chiede perciò incontro urgente con Caldoro e Sommese. Anche perché i tempi sono stretti: entro il 23 marzo Palazzo Santa Lucia dovrà legiferare. Il sindacato non esclude proteste eclatanti, nemmeno l’occupazione delle province, così come accaduto in altre regioni d’italia.
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