Achille Benigni, candidato numero 3 alla Camera dei Deputati con il movimento "Fare- per fermare il declino", a proposito di giustizia, divenuta cenerentola durantela campagna elettorale, e dei tagli alle sedi giudiziarie periferiche ha sviluppato la seguente riflessione: ""Premesso che quando si affronta il problema del riordino delle sedi giudiziarie il criterio di valutazione delle scelte dell'Autorità amministrativa deve essere quello dell'interesse generale che non coincide con quello delle popolazioni o degli utenti degli uffici interessati da tale riordino, mi domando se la decisione del Governo Monti - con il consenso di tutti i maggiori Partiti - di sopprimere alcuni tribunali come quelli di S. Angelo ed Ariano sia stata realmente rispettosa dell'interesse generale. Perchè è evidente che certe scelte non possono basarsi su calcoli meramente ragioneristici, ma devono tener conto anche delle conseguenze sul tessuto sociale (i tribunali sono presidi di legalità ). Anche in un ottica di risparmio dei costi, peraltro, è certo che la mancanza nella nostra città di strutture idonee ad ospitare gli uffici soppressi imporrà ingenti investimenti nell'edilizia giudiziaria i cui costi verranno ammortizzati solo nel lungo periodo. Ebbene non mi pare proprio che il Governo abbia fatto un serio piano di investimenti in questo settore, per cui è evidente che ci troviamo di fronte all'ennesimo esempio di improvvisazione di un classe politica incapace di comprendere i veri problemi della Giustizia e del Paese e della quale dobbiamo liberarci al più presto".
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