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Politica

Foti nella trincea del fuoco amico: si riapre il dialogo con la Sinistra Pd/VIDEO

Non si parlavano da prima delle elezioni amministrative, da quando, in polemica con la formazione delle liste, il circolo Foa non presentò candidati nella compagine a sostegno di Paolo Foti.
Il Sindaco di Avellino, accettando l’invito a confrontarsi pubblicamente, sa che i compagni di partito non gli faranno sconti. E infatti così è stato. Il primo cittadino arriva nella fossa dei leoni accompagnato dagli assessori Barra e Vanacore, e si sottopone al fuoco di fila dei militanti della sinistra interna. Assente Lucio Fierro. Il deus ex machina degli strali contro via Tagliamento e Piazza del Popolo, pare abbia scelto di starsene per un po’ alla finestra. A dirigere il traffico degli interventi ci pensano Giovanni Bove, segretario del circolo, e Francesco Todisco, l’ex vicesegretario che si fece riprendere dalle telecamere mentre cestinava la scheda elettorale guadagnandosi la scomunica dei vertici del partito. Acqua passata. Il confronto riparte dai temi. Dal documento che il circolo ha presentato alla città.

E il sindaco risponde punto su punto disegnando la città del futuro.
L’elenco è lungo. La struttura presente al centro di Piazza Kennedy sarà affidata ai Vigili urbani perché lì c’è bisogno di aumentare il livello di sicurezza dei cittadini. Poi annuncia che Piazza Libertà verrà solo ristrutturata e non stravolta. Il parcheggio sotterraneo, ormai è certo, sarà solo un ricordo: realizzarlo – tuona Foti- sarebbe un monumento alla vergogna. Ai cani che abbaiano al vento il sindaco rammenta che l’amministrazione non perderà un euro di fondi europei.
Svolta in arrivo anche sulla Dogana. La struttura sarà consegnata ad un fondazione che la riqualificherà. L’obiettivo è farne un centro dedicato alle eccellenze irpine, una scuola di alta formazione e realizzare un teatro Gesualdo in miniatura con 100-150 posti. Foti conferma che l’ex ospedale Moscati sarà destinato ai giudici di pace mentre a Palazzo de Peruta verrà collocato il comune. Non solo opere pubbliche, Foti avverte anche sul rischio delle infiltrazioni camorriste: ‘’Ad Avellino la presenza dei clan è capillare’’, dice, ‘’in particolare nel settore del commercio. Noi dobbiamo evitare che si infiltri anche nella vita politica ed istituzionale’’.
Sullo sfondo il ruolo del Pd, la necessità di celebrare il congresso provinciale e la ritrovata serenità in maggioranza dopo il conclave di Mercogliano. Insomma, anche se tra il circolo Foa e il primo cittadino le distanze restano, il confronto è partito archiviando definitivamente, come dice Todisco, il dissenso nato ormai quasi un anno fa quando la città fu chiamata alle urne.

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