Amareggiato dall'avviso di garanzia per il caso ''Cocchia'', scoraggiato per i dissensi interni alla maggioranza sulla composizione della giunta, Paolo Foti aveva deciso, solo qualche giorno fa, di lasciare e rimettere il mandato. Il sindaco della città capoluogo era talmente determinato che aveva finanche svuotato l'ufficio al primo piano di Palazzo di Città.
Poi qualcosa è cambiato. Il sostegno della famiglia, l'appoggio del direttorio, le garanzie della maggioranza che ha votato gli equilibri di bilancio, lo hanno indotto a ritornare sui propri passi.
Dunque il sindaco non si dimette più, anzi si appresta ad aprire una nuova fase della sua vicenda amministrativa, quella che dovrebbe portarlo fino alla scadenza naturale del mandato, il 2018.
E' questo l'esito di una serie di incontri tenuti nelle ultime ore con il partito e i consiglieri comunali del Pd. Certo, le incognite sono tante, a partire dalla composizione della nuova giunta; le richieste sono molte e sarà difficile tenere insieme correnti e alleati.
Appare improbabile che il sindaco possa presentare già nel prossimo Consiglio la nuova squadra. In ogni caso, non ci sarà né un azzeramento, né un rimpasto, ma solo qualche sostituzione e redistribuzione di deleghe. Bisognerà confermare un posto a Scelta Civica e nel contempo bisognerà fare spazio ai dameliani, che dopo aver salvato il sindaco ora vogliono impegnarsi direttamente nel governo della città.
Insomma, tutto sembra essere tornato al giorno dopo l'approvazione degli equilibri di bilancio, quando sembrava certo che il sindaco avesse ritrovato i numeri e potesse arrivare a fine mandato. Ora la prospettiva è di nuovo il 2018, almeno sulla carta, perché il tavolo può saltare da un momento all'altro.
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