Cosa fara Gambacorta? Si candiderà alle prossime politiche? E dunque si dimetterà da sindaco di Ariano e presidente della Provincia?
La domanda che settimane agita palazzi e corridoi della politica irpina ad oggi è ancora senza risposta. Domani però sarà il giorno della verità. Scade infatti il 14 settembre il termine per rimettere il mandato da primo cittadino e numero uno di Palazzo Caracciolo; e chissà se è un caso che proprio per domani è stata convocata l'assemblea dei sindaci della Provincia. La riunione potrebbe essere l'occasione per Gambacorta di rompere gli indugi e annunciare la discesa in campo.
All'ordine del giorno ci sono due punti: l'approvazione del bilancio di previsione e la crisi idrica che ormai in Irpinia è permanente. Lo scenario è pieno di insidie e di incognite. Ufficialmente Forza Italia non ha nulla in contrario alla candidatura di Gambacorta, ma più volte ha chiesto al presidente di lasciare la reggenza dell'ente nel campo del centrodetsra, mentre oggi la vicepresidenza è affidata al Pd con Caterina Lengua. Dal canto suo il Pd sostiene l'esistenza di un patto con Gambacorta per assumere la guida della Provincia nel caso di dimissioni del presidente. La situazione è tesa. I sindaci democratici domani confermeranno il sì al bilancio, ma sono pronti a rompere l'intesa istituzionale che fino ad oggi ha consentito a Palazzo Caracciolo una navigazione tranquilla. Col fiato sospeso anche ad Ariano, che attende di sapere se allo scoccare della mezzanotte avrà ancora un sindaco.
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