Che il giovane De Mita fosse destinato a fare carriera all’interno dell’Udc, era nell’aria. Solo qualche mese fa portò ad Avellino gli stati maggiori del Centro, da Monti a Casini, per discutere sugli scenari futuri del popolarismo. In quell’occasione venne riconosciuto come degno interlocutore da ministri e politici di lungo corso.
Con la nomina a vicesegretario dell’Udc, accompagnata dalla delega alle riforme istituzionali, Giuseppe De Mita non solo scala i vertici del partito, ma va ad occupare una casella, quella appunto delle riforme, che in questa fase è tanto delicata quanto strategica. Sarà lui dunque a trattare con Renzi per nome e conto dell’Udc. Insieme a De Mita, il segretario nazionale Lorenzo Cesa, ha nominato altri vice come Antonio De Poli e Mauro Libè.
La composizione della segreteria nazionale, figlia del recente congresso tenuto dallo scudocrociato, segue la ridefinizione degli organigrammi a livello regionale.
In queste ore, infatti, è stato designato anche il coordinamento campano: oltre allo stesso Giuseppe De Mita, ne fanno parte Ciriaco De Mita, Giuseppe Gargani, Pasquale Sommesse, Angelo Consoli, Luigi Cobellis, Biagio Iacolare e Carmine Mocerino. Scopo del comitato regionale è quella di preparare l’UdC alla sfida per le amministrative e di selezionare le candidature per le europee.
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