L’indagine della Procura di Napoli fa tremare il Consiglio Regionale della Campania. Dopo i blitz della Guardia di Finanza, gli inquirenti stanno passando al setaccio le carte raccolte negli uffici del Centro direzionale con l’obiettivo di verificare il corretto utilizzo dei fondi destinati a gruppi e consiglieri
Su ordine dei magistrati le Fiamme gialle stanno monitorando il quinquennio che va dal 2008 al 2012. Dalle carte a disposizione degli inquirenti sarebbe emerso che qualche consigliere si sarebbe fatto rimborsare persino le sigarette attraverso i fondi messi a loro disposizione.
Dalla Presidenza del consiglio fanno ancora una volta sapere che c’è «Totale serenità» e «piena disponibilità a collaborare con i magistrati". Inoltre Paolo Romano ricorda come «il Consiglio regionale della Campania e la Regione stessa costituiscono un esempio positivo, avendo intrapreso un percorso di rigore, che ha portato a tagliare di 21 milioni di euro i costi della politica». In due anni, si ricorda, il bilancio del Consiglio regionale «è passato da 84milioni di euro del 2010 a 70milioni del 2011». Per il 2012, invece, sono stati stanziati 72 milioni, ma l’obiettivo è di restare sotto la soglia dei 70. La cifra a disposizione dei gruppi, da divedere in base alla consistenza numerica, è di un milione di euro.
Dalla presidenza si ricordano inoltre alcuni dei tagli attuati: «Cancellati i gruppi costituiti da un solo consigliere, abolite tutte le auto blu, tranne per il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio, non è stato speso un euro di consulenze. Ed è stato rescisso il contratto di locazione di alcuni locali al Centro direzionale che ci consente un ulteriore risparmio di oltre un milione di euro».
Ma nonostante serenità e rassicurazioni, la tensione resta alta. L’indagine ricade anche sul periodo in cui era in carica la giunta Bassolino, è quindi un’inchiesta ad ampio raggio che potrebbe portare a sviluppi clamorosi, come accaduto in altre istituzioni regionale del Paese.
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