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Irisbus, De Luca interroga il governo: piano industriale ad hoc

De Luca

Il senatore del Partito democratico Enzo De Luca torna sulla questione Irisbus con una nuova interrogazione al Governo indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dello Sviluppo Economico.
In particolare, il senatore irpino chiede “quali provvedimenti siano stati previsti dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dello Sviluppo Economico per garantire ai lavoratori della Irisbus e alle loro famiglie una prospettiva di lavoro e dunque un futuro più stabili” e “se, come è giusto che avvenga in casi di tale delicatezza, il Governo, intervendendo contestualmente ancora una volta sulla Fiat, intende valutare la possibilità di elaborare piani industriali certi e nuove missioni produttive per gli stabilimenti in crisi, con particolare attenzione all'azienda irpina Irisbus”. Sottolineando che “la decisione di Fiat di chiudere l'azienda storica del Mezzogiorno e l'unica che produce autobus in Italia” è stata “compiuta in maniera unilaterale” e che “nonostante l'impegno assunto dal Ministero dello sviluppo economico a mediare tra le parti interessate, azienda e organizzazioni sindacali, gli incontri e i vertici - l'ultimo il 9 maggio u. s. - tra i rappresentanti del Ministero, Confindustria, Fiat Industrial e i rappresentanti dei sindacati non hanno dato gli esiti sperati”, il senatore irpino – che nell'interrogazione fa presente al Governo anche la situazione della Fma (“la preoccupazione resta alta, dopo le tensioni vissute nella Fma (Fabbrica Motori Avellino) di Pratola Serra, dove i 1660 operai, ai quali vanno aggiunti i 330 della società “Ceva”- colpiti da cassa integrazione - in passato hanno organizzato presidi e cortei per protestare contro la Fiat e chiedere maggiori certezze sul proprio futuro”) - puntualizza: “Ad oggi, nonostante le reiterate richieste provenienti dal territorio, nessuna garanzia è stata assicurata e appare ancora lontana da risoluzione la vicenda degli operai”.  
Quindi, dal momento che “in Italia sono almeno 20.000 gli autobus del trasporto pubblico che continuano a circolare pur non essendo a norma rispetto agli standard di legge in materia di emissioni inquinanti e di ammodernamento del parco macchine delle società di trasporto” e che “proprio a causa del mancato rispetto delle norme in materia, l'Italia rischia la procedura di “l'infrazione europea che comporterebbe il pagamento di una multa di importo pari a 1 miliardo e 700 milioni di euro”, De Luca consegna la sua proposta: “Il rischio di tale ulteriore penalizzazione per il nostro Paese potrebbe essere scongiurato con l'elaborazione, in sede di Conferenza Stato/Regioni - coinvolgendo in primis la Regione Campania -  di un piano industriale ad hoc, finalizzato al rilancio dello stabilimento Irisbus e attuabile mediante l'utilizzo delle risorse del Fas (Fondo aree sottoutilizzate)”. 

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