“Realizzare crono programma, con relativi finanziamenti, della bonifica e compimento di uno screening della popolazione esposta”.
Parere favorevole del Governo all’Ordine del Giorno, presentato dagli onorevoli irpini del Partito Democratico Luigi Famiglietti e Valentina Paris, sulla bonifica dell’area ex Isochimica. L’atto parlamentare impegna il Governo a “convocare entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto legge Destinazione Italia un tavolo con i soggetti istituzionalmente interessati, finalizzato a realizzare un crono programma, con relativi finanziamenti, volto alla bonifica del sito ex Isochimica e al compimento di uno screening della popolazione esposta al rischio amianto anche utilizzando la programmazione dei fondi Ue 2014-2020”.
L’Ordine del Giorno è correlato al decreto legge Destinazione Italia, approvato lunedì pomeriggio alla Camera ed ora al vaglio del Senato, nel quale una parte molto importante riguarda le procedure e i finanziamenti relativi a processi di bonifica e messa in sicurezza di aree Sit (siti di interesse nazionale) e siti a rischio. I deputati Paris e Famiglietti ricordando l’esistenza “ad Avellino della delicatissima situazione dell'ex impianto Isochimica chiuso nel 1990 e negli anni 80 utilizzato per la coibentazione e decoibentazione di ben 2500 carrozze delle ferrovie dello Stato; con l'amianto delle citate carrozze interrato o impastato in cubi di calcestruzzo” hanno sottolineato che “oggi questo sito è nel cuore di un quartiere abitato a distanza di poche centinaia di metri di una scuola elementare e della stazione ferroviaria”.
I deputati democratici, elogiando l’azione del Procuratore Rosario Cantelmo “tesa a fare finalmente luce sulla vicenda Isochimica”, ricostruiscono gli ultimi passaggi: “La Procura della Repubblica ha provveduto al sequestro dell'area in quanto l'amianto abbandonato rappresenta un gravissimo pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e ha emesso una serie di avvisi di garanzia finalizzati ad accertare le precise responsabilità di questa bomba ecologica presente sul territorio irpino- continua l’Ordine del Giorno-; è difficile addivenire persino al censimento dei cubi di calcestruzzo presenti nel sito tant’è che si è passati da 347 sulla base di un documento dell'Arpac del 2004, divenuti poi 489 in un censimento del 2007, poi 509, poi 525 e quest'ultimo dato ancora risulta incerto in quanto un medico ne avrebbe censiti 680 come riportato in un verbale di riunione svoltasi presso il comune di Avellino”. Inquinamento ambientale che ha già fatto registrare le sue drammatiche conseguenze: “Nel corso di questi anni purtroppo già quindici ex dipendenti sono morti per tumore e altri 140 hanno contratto patologie tumorali, asbestosi e mesoteliomi; tali pericoli per la salute sono presenti anche nella popolazione maggiormente esposta e autorevoli esperti hanno evidenziato la drammaticità della situazione dal punto di vista epidemiologico presente nel comprensorio- concludono Famiglietti e Paris-. Occorrono pertanto investimenti finalizzati alla bonifica e un'azione di tutela della salute degli ex lavoratori e delle popolazioni esposte”.
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