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L'Asi temporeggia sulla richiesta di adesione del comune di Grotta, scoppia la polemica

«Sono un fautore del dialogo tra le istituzioni. Resto, infatti, convinto che solo dalla collaborazione possano nascere soluzioni costruttive per il territorio e le comunità. Ecco perché trovo incomprensibile la risposta arrivata dal presidente e dal Comitato direttivo dell’Asi di Avellino alla legittima richiesta di adesione al Consiglio Generale del consorzio da parte del Comune di Grottaminarda». Lo dichiara il consigliere regionale Maurizio Petracca.
«La ragione di questo surreale temporeggiare da parte dell’Asi rispetto all’istanza del Comune di Grottaminarda – spiega Petracca – sarebbe da rintracciare in una non meglio precisata opportunità dato che gli organismi dirigenti dell’Asi sono in scadenza di mandato. Grottesco davvero. Vorrei consigliare all’attuale management dell’Asi altre ragioni di opportunità, quelle che vanno nella direzione dell’allargamento del perimetro del consorzio se davvero si vuole rendere l’ente utile per il territorio».
«Il paradosso – così conclude Maurizio Petracca – è che si esclude, lasciando quasi trapelare una logica di tipo privatistico nella gestione dell’ente, un territorio cruciale per lo sviluppo industriale dell’Irpinia come è Grottaminarda, coinvolta nella partita della stazione Hirpinia e della progettazione di un sistema infrastrutturale a corredo, rimandando la decisione ai prossimi organismi dirigenti, come se, di fronte alla richiesta del Comune di Grottaminarda, ci possa essere una discrezionalità che non c’è e non può esistere, se davvero si intende l’Asi come uno strumento di promozione dello sviluppo industriale della nostra provincia, circostanza che evidentemente sfugge agli attuali organismi dirigenti».

La nota del consigliere regionale Cinquestelle Vincenzo Ciampi:

''Sono settimane  che con articoli sui giornali, comunicati stampa, post su facebook, contatti con i sindaci interessati, da Melito a Grottaminarda, e iniziative nella commissione Aree interne e Attività produttive di cui faccio parte (nelle quali chiederò apposite audizioni), affronto la questione dell'Asi di Avellino. Prima la vicenda del bando per il direttore  generale, poi la vendita dell'eliporto a Pianodardine, infine la questione del mancato accoglimento della domanda di Grottaminarda che a dicembre scorso aveva deliberato di entrare nel Consorzio: segnali censurabili per un ente di questa portata (tutte questioni meritevoli di interrogazioni alla Giunta).

Mi fa piacere che qualcuno cominci a sostenere la mia tesi anche in consiglio regionale. I colleghi della maggioranza comincino a svegliarsi, prima che sia tardi. Ripropongo quello che ho scritto stamattina sul mio facebook.Il consorzio #ASI inspiegabilmente rifiuta di consorziare #Grottaminarda, Comune cardine della #ValleUfita, quell'area dell' #Irpinia che punta al rilancio del sistema produttivo. Come dire: fuori dall'Asi #PoloLogistico e stazione #Hirpinia. Ci sono Flumeri Frigento e Ariano nel Consorzio, perché non creare una rete virtuosa?E' un grave gap quello di avere un organismo di vertice dell'Asi che prova a rinviare la soluzione di problemi immediati. Sopratutto quelli riguardanti la rappresentanza e le legittime attese del territorio. L' Asi non si fa scrupolo a dire no ad un Sindaco, in questo caso quello di Grottaminarda, che chiede di entrare nel consorzio.

Grottaminarda è un'area destinata ad avere un essenziale e centrale ruolo nella riorganizzazione del sistema trasportistico regionale e provinciale con la realizzazione della stazione dell'Alta Capacità e infrastrutture ad essa collegate. Allora perché il diniego? L'Asi deve confrontarsi con il territorio, non è un mondo a parte. Della vendita di un importante asset come l'eliporto (infrastruttura utile alla comunità destinandola al servizio dell'ospedale), non si parla.Non si parla di progetti nelle mani del Consorzio come il collegamento stradale dalla Valle Caudina a Pianodardine che restano inspiegabilmente a metà.Per questo servono più sindaci possibile nel consiglio generale dell'Asi: servono voci libere, però.Mi chiedo quanto ancora ci sia da attendere per comprendere che i ritardi di sviluppo vengono anche dagli atti di chi si sente “proprietario” della cosa pubblica, tarpando le ali al territorio e alle imprese.

Porterò la questione all'attenzione della Commissione Attività produttive e della Commissione Aree interne. Ma al prossimo giro i sindaci facciano scelte sulla competenza e non sulla convenienza''.

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