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La Corte dei Conti bacchetta la Campania. Caldoro: "Abbiamo salvato la nave"

de mita-caldoro

Drastico il giudizio della Corte dei Conti riguardo al bilancio 2012 della Campania. L'organo dello Stato da quest'anno ha infatti la possibilità di controllare i conti dei governatori. A fronte di un bilancio da 16,8 miliardi il deficit sarebbe di 1,7 miliardi. Alla Campania, la corte avrebbe negato in blocco la certificazione del bilancio 2012. La magistratura contabile ha rilevato anche aspetti positivi. Viene riconosciuto infatti il virtuoso allineamento contabile per il superamento delle vecchie criticità  ma il rendiconto generale di due anni fa non può essere parificato, non può cioè essere dichiarato credibile. Il procuratore regionale della corte dei conti nel febbraio 2013 aveva elogiato il lavoro della Giunta Caldoro e parlava di processo di risanamento avviato. La giunta regionale  ha deciso quindi di presentare ricorso ottenendo il ritiro del giudizio della Corte dei Conti. Per quest'ultima l’amministrazione resta “vicina al default”.  Pronta la replica del Governatore Stefano Caldoro che su Twitter ha scritto "il default 2010? Tutto vero. Dal 2010 si inverte però rotta. Lo dice la Corte dei Conti. Noi abbiamo salvato la nave". Per il presidente della Regione quella dei giudici contabili non è bocciatura ma l’accentuazione di aspetti critici che già si stanno affrontando. Al centro dei controlli della corte dei conti, i costi della politica e la trasparenza della gestione finanziaria. Servirà, secondo Caldoro, l’attivazione di un tavolo istituzionale per la stesura di una convenzione sulle attività della corte dei conti e azioni più chiare e condivise con la magistratura contabile. Non c’è comunque Regione che non sia stata bacchetta e sia uscita indenne dai controlli. 

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