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Politica

La nota di Tiziano Tedeschi/Fallisce il bipolarismo. Nulla sara' come prima

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I dati che da ieri stiamo provando a mettere in ordine non possono essere archiviati come un voto di protesta, che pure è stato tra gli elementi di questa campagna elettorale. Ma l’analisi crediamo debba essere arricchita con altri contenuti: è fallito il bipolarismo, che per anni sembrava dovesse rappresentare la soluzione per dare al paese governi stabili ed efficaci, ed è tornata la proliferazione dei partiti che hanno determinato la frammentazione dei consensi. Oggi apprendiamo che numerosi di questi non avranno seggi in parlamento, tuttavia messi insieme rappresentano una fetta non trascurabile di elettori che non avranno un loro riferimento in senato o alla camera. Ma la vera novità di questa campagna elettorale è rappresentata da un modo nuovo di fare politica: vince chi si è tenuto lontano dagli schermi televisivi, dalle tribune elettorali e dai confronti, scegliendo il contatto diretto con la piazza. Erano davvero tanti anni che non si vedevano le principali piazze d’Italia così gremite per un comizio elettorale, mentre i big preferivano gli spazi stretti ed i media per costruire o rafforzare il loro rapporto con le persone.  E l’ Irpinia, che solitamente è sempre stata considerata una sorta di laboratorio politico per gli elementi innovativi che riusciva a trasmettere, questa volta ha restituito un dato assolutamente in linea con quelli nazionali, a dimostrazione che alcuni fenomeni locali stanno scricchiolando sotto la spinta di rinnovamento che giunge soprattutto dalle giovani generazioni. Nel centrodestra è stata bocciata l’alleanza tra pdl ed Udc, con il partito di Berlusconi che recupera in Irpinia e in Campania, come nel paese, dando uno schiaffo all’Udc, che in provincia non raggiunge il 10 percento rispetto al 20 percento registrato dal Pdl, mentre sul piano regionale l’Unione di Centro perde cinquantamila voti aprendo probabilmente una verifica nel governo della Regione. I dati sugli eletti non sono ancora definitivi, tuttavia la pattuglia degli onorevoli irpini a Roma risulta dimezzata, con esclusioni eccellenti. In flessione, rispetto al 2008, anche il dato che riguarda il centrosinistra, che in provincia di Avellino ha però ottenuto un risultato positivo pur non essendo al governo degli enti. Fa infine sensazione la circostanza per la quale il movimento cinque stelle si è rapidamente radicato in tutte le realtà locali, con percentuali comprese tra il 15 e il 25 percento, pur non avendo praticamente fatto campagna elettorale. In totale circa quarantamila voti che fanno la differenza anche perché prima o poi questo consenso, per come lo si voglia interpretare, dovrà incrociare il governo delle comunità e a quel punto gli scenari potrebbero modificarsi avviando una nuova fase con la quale la politica tradizionale sarà costretta a fare i conti. Da oggi nulla sarà più come prima, che si torni oppure no alle elezioni, perché il messaggio che è stato trasmesso alla classe dirigente è chiaro ed esige risposte non più interlocutorie.

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