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Le Province si "svuotano": il decreto diventa legge. Famiglietti: "Nessuna spesa in più"

Palazzo Caracciolo

260 sì, 158 no e 7 astenuti: la Camera dà il via libera al decreto Delrio. Il testo approvato resta uguale a quello licenziato dal Senato lo scorso 26 marzo. Il provvedimento, diventato legge, sulle città metropolitane, le province, le unioni e fusioni di comuni cambia dunque la struttura degli enti locali.
Le province vengono svuotate dei loro poteri, perdendo quasi tutte le competenze operative a beneficio delle nuove città metropolitane e delle unioni di comuni. Non vengono cancellate ma trasformate in enti di area vasta di secondo livello. Sono organi delle Province il presidente, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci, composta dai primi cittadini dei comuni della provincia. Tutti gli incarichi sono a titolo gratuito. Il presidente ed il consiglio provinciale sono eletti dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Provincia. Pianificazione territoriale, ambiente, rete ed edilizia scolastica, trasporto e gestione delle strade provinciali, pari opportunità: saranno queste le funzioni fondamentali degli enti di secondo livello. Gli attuali presidenti e le giunta provinciale restano in carica, a titolo gratuito, fino al 31 dicembre 2014 per l'ordinaria amministrazione, mentre dal 2015 subentreranno le città metropolitane.
Importanti per l'Irpinia sono le norme a sostegno dei piccoli comuni: sarà più semplice costituire le Unioni dei comuni, è aumentato il numero dei consiglieri comunali (10 più il sindaco nei comuni fino a 3000 abitanti e 12 più il sindaco nei comuni da 3000 a 5000 abitanti). Si prevede inoltre la possibilità del terzo mandato per i sindaci dei comuni fino a 3000 abitanti. Come spiega Luigi Famiglietti, deputato irpino del partito democratico, "tutto  ciò non comporterà alcun aggravio di spesa per  lo Stato  ma garantirà un migliore funzionamento della macchina amministrativa dei piccoli centri  dove l'impegno politico  va considerato  sempre di più come una vera e propria missione civile".
Con la nuova legge nascono 9 città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, cui si aggiunge la città metropolitana di Roma. Il sindaco metropolitano è il sindaco del comune capoluogo, che come i consiglieri e i componenti della conferenza metropolitano svolge l’incarico a titolo gratuito. 

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