“In Campania l’83,9% dei ginecologi e il 75% degli anestesisti è obiettore di coscienza alla legge 194. In più la nostra regione, insieme al Molise e alla Basilicata, detiene la maglia nera per la riduzione del numero di servizi che effettuano l’interruzione volontaria di gravidanza. Tutto ciò è gravissimo”.
A lanciare l’allarme è la Consigliera regionale del Pd, Rosetta D’Amelio, che ha presentato in Consiglio regionale un Question Time per richiamare la Regione alle proprie responsabilità. “La risposta dell’Assessore Severino Nappi – spiega D’Amelio - è stata elusiva e assolutamente insufficiente, senza peraltro dare alcuna spiegazione in merito al problema dell’obiezione di coscienza. A tal proposito suggerisco di attivare forme di mobilità degli operatori o di convenzioni con strutture private per evitare che le donne, soprattutto minorenni e straniere, non trovando una risposta, siano costrette ad abortire clandestinamente”.
“La Campania – continua la consigliera regionale del Pd - ha il dovere di garantire l’applicazione della legge 194/78. E’ una conquista delle donne sulla quale non si può tornare indietro e che, soprattutto per le più giovani rischia di essere un diritto acquisito che stride invece con una realtà ben diversa. Sono infatti proprio le minorenni, insieme alle extracomunitarie, che ricorrono di nuovo all’aborto clandestino, svuotando la legge 194 e quel principio di autodeterminazione su cui negli anni passati abbiamo condotto tante battaglie importanti”.
“Nappi – conclude la consigliera regionale del Pd – ha citato i finanziamenti ad hoc per il “miglioramento e potenziamento delle attività consultoriali” stabiliti dal Ministero della Salute di cui però non vi è traccia nel decreto 45/2013 della Regione assegna i fondi alle strutture sanitarie”.
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