Segretario Musto, partiamo dalla difficile congiuntura che vive il Paese: da un lato c'è la crisi economica e i tentativi per farvi fronte; dall'altro una fase politica che sta velocemente portando a degli sconvolgimenti interni ai partiti. Come giudica l'operato del governo Monti e come s'immagina i partiti tra meno di un anno, quando si andrà alle urne?
“Non ho poteri di vaticinio. Certo è che la storia ci insegna, ovvero: questo è un Paese gattopardesco, dove tutto muta per nulla cambiare. Tanto in premessa per dire che non vedo stravolgimenti politici prima delle elezioni, però, se dovesse cambiare la legge elettorale, allora sì che il quadro sarebbe sconvolto. Dal governo Monti, e qui le dico qualcosa che la stupirà, sono profondamente deluso. E’ vero che si è riacquistato un prestigio internazionale perso. Fare meglio, sul palcoscenico internazionale, di un guitto di terza fascia, come il Berlusca, non era però per nulla difficile. Sono deluso da Monti, dicevo, e dai suoi tecnocrati, che sono come dei topi di biblioteca, ben rifocillati, lontani anni luce dal paese reale. Lontani dagli operai senza lavoro, dai giovani precari, dalle mamme senza assistenza, dai cittadini che non possono andare all’estero per curarsi. Questi burocrati, spocchiosi e saccenti, hanno messo in scena una commedia già vista. La commedia del balzello posto in capo ai soliti noti. Certo è che la situazione è difficilissima e che l’eredità lasciata dal Tremonti-Berlusca-Bossi è pesantissima. Tutti però attendavamo, fiduciosi, sì una richiesta di sacrificio, ma anche e soprattutto una mano alla ripresa. Con la presenza al governo nostra e del PD pensavamo che finalmente vi fosse una nuova e diversa attenzione al sociale. Nulla di tutto ciò. Le faccio un esempio. Spending review: recuperiamo quest’anno 5 miliardi, giusto quelli che sono serviti al tesoro per salvare il Monte dei Paschi, le sembra giusto togliere ai cittadini per pagare azioni brigantesche di un istituto di credito? Ancora, le dico, tagliamo le Province, è d’accordo? Credo di sì. Ma cosa significa effettivamente? Nulla. Riduciamo i consiglieri, i politici e risparmiamo! Risparmiamo poco o nulla. I veri centri di costo non sono stati toccati. I veri centri di costo non sono le Province, ma sono le partecipate, le aziende miste, gli enti inutili, le duplicazioni di competenze, vedi Province-Comunità-Unioni di Comuni e Comuni, sono tutte in piedi. Dicevo, la presenza di Enti inutili tipo l’ATO o meglio ancora l’ASI o le municipalizzate, è ancora intatta. Questi sono i luoghi ove si annidano nullafacenti strapagati, e privilegi da casta. Le sembra giusto ed equo riconfermare il finanziamento di 6 miliardi di euro alle scuole private? Queste, quasi sempre, non sono altro che dei diplomifici o laureifici. Tutto ciò mentre la scuola pubblica non ha i soldi per la carta? E ancora la burocrazia che soffoca questo paese è intonsa da qualsiasi sacrificio. Lo sa che il nostro ambasciatore a Berlino guadagna 3 volte quello che guadagna la Merkel? Tutto questo avviene in base a quale logica? Non si ha da saperlo. Caro Prof. Monti, lei che è stato sponsorizzato da Rutelli, sa bene che non era questo il suo compito. Ora spero che nel brevissimo tempo che rimane a questo esecutivo, lei faccia qualcosa per i cittadini e non sulle spalle dei cittadini. Caro Di Blasi, tutti dicono che si voterà a primavera, ma io sono già in campagna elettorale''.
Me ne sono accorto. Senta, le ultime amministrative hanno segnato la crisi se non la fine del Terzo Polo, aggregazione politica nella quale si riconosceva anche l'Api. Quel progetto e' definitivamente tramontato? Perché non ha funzionato?
''In verità quel progetto ha funzionato. Era nato per rompere il finto bipolarismo muscolare che attanagliava l’Italia ed è riuscito nel suo compito. Infatti l’asse lega-Forza Italia-An si è frantumato. Il PDL è imploso e non solo per la fuoriuscita di Fini. Dall’altro lato la foto famosa di Vasto oggi sicuramente non fotografa più la realtà della sinistra italiana. Il PD è al governo gli altri partiti all’opposizione. Solo Casini è restato dove era. In mezzo al guado cercando di usare non il doppio forno, come dice qualcuno, ma il quadruplo forno. Mi spiego meglio. Alle scorse amministrative Casini è andato alle elezioni nel 25% dei casi da solo, un quarto di volte col PDL, una volta su quattro col terzo polo e per la restante parte col PD. Confusione? No! Qualunquismo populistico alla ricerca di posti al sole. Certe sono due cose. La prima è che comunque faccia, Casini, non si schioda dal suo 5,5%. La seconda, se vi fosse stato bisogno di dimostrazione è che L’UDC è inaffidabile nel dna. Il terzo polo è tramontato? Sì, ma perché di fatto ha esaurito la sua funzione''.
La fase caotica del sistema politico ha la sue ripercussioni anche in Irpinia, dove siamo di fronte ad una fase di riposizionamenti. Mentre mettono radici nuove fondazioni, come quella della Polverini, il centrodestra e' in difficoltà, il centrosinistra ancora diviso, l'Udc fermo sempre allo stesso bivio con lo sguardo però rivolto al centrosinistra. Qual e' invece la strategia dell'Api?
''A proposito di riposizionamenti, guardi Di Blasi, io sono sempre stato accusato di cambiare spesso partito, la differenza tra me e gli altri sta nel fatto che io ho cambiato partito dopo che questi sono scomparsi, mentre gli altri lo hanno fatto e lo fanno perché spesso si vendono al migliore offerente.
Bando però alle polemiche e parliamo di politica. Il centrodestra non esiste più, non è in difficoltà. Questo accade quando si personalizza un partito. Morto Berlusconi, politicamente, è morto il PDL. Il centro sinistra nello schema Prodiano non esiste e non può più esistere. Infatti è stato rotto non oggi da Bersani dando, l’appoggio al governo Monti, a differenza di SEL e Di Pietro, ma è stato sconfitto dalla storia e soprattutto da quella che è stata la vera peste nera della politica italiana: Walter Veltroni. Oggi il centrosinistra va ripensato. Esso, per noi, dovrà essere un luogo ove con il confronto di idee, laicamente, esperienze diverse e culture differenti, unite, possano dare quei grandi frutti che gli italiani hanno già dimostrato di sapere dare, mi riferisco alla Costituente. Luogo dove i nostri padri, miscelando la cultura socialista a quella cattolica seppero partorire il più bel progetto di stato del mondo. Città nuove? Non parlo di formazioni animate da Neo - Fascisti. Di Blasi sa qual è il problema più grande di molti politici Irpini?''
Dica.
''E’ quello che molti di loro non hanno nessuna cultura politica, sono soltanto “qualunquemente dei Cetto”! Direttore, detto questo, mi permetta una correzione al suo pensiero. Casini è vero ha lo sguardo rivolto al centro sinistra. Ma ciò avviene solo perché pensa alla vittoria elettorale ed all’eventuale spartizione del bottino. Lui aspira al Colle e tutti lo sanno. Ma ha un “piccolo” problema, il suo elettorato di base, è un elettorato di destra e su questo non vi è alcun dubbio''.
Facciamo un gioco. A lei l'ironia non manca e certamente non si sottrarrà. Provi a dare dei voti con un sintetico giudizio. Iniziamo da Galasso sindaco di Avellino?
''A lui personalmente 10 in equilibrismo, scaltrezza e acume nella gestione di una situazione politicamente esplosiva. Alla sua maggioranza e ai partiti che la gestiscono, almeno nominalmente, vedi il caso dei consiglieri PD che aderiscono ad una formazione neo fascista quale è, come ho già detto in precedenza, Città Nuove, mi permetta di non dare neanche l’ammissione al giudizio finale; le loro manchevolezze, la pochezza politica e l’approssimazione che li pervade è sotto gli occhi di tutti. Faccio una previsione: Galasso in parlamento e Festa Sindaco (Questa previsione farà scoppiare l’ira di Dio ad Avellino, zona via Tagliamento)''.
Sibilia presidente della Provincia?
''Mi ha francamente stupito in positivo. E’ molto più bravo di quanto sembri e soprattutto riesce a gestire alla grande i suoi. Certo lavora con il legno che ha e quel legno non è di grande qualità. Non credo però che si ripresenterà come candidato Presidente, soprattutto se verrà rieletto Senatore''.
Caldoro presidente della Regione?
''Nullo, inesistente, sui problemi importanti ectoplasmatico. Non conosce un solo posto della regione che non sia Posillipo o Capri. Lontano dalla gente e dai problemi. Resta spesso chiuso nella sua torre eburnea, circondato dai suoi ascari. E’ sinora il peggiore governatore degli ultimi anni. Mi fa rimpiangere addirittura don Antonio. Somiglia molto a Don Ferrante di Manzoniana memoria. Purtroppo per noi, la Campania non può permettersi un Presidente del genere. Dopo due anni di inferno, sono sicuro, che saranno in moltissimi quelli che si sono pentiti di non avere votato De Luca''.
Giuseppe De Mita vicepresidente della Regione?
''Su questa domanda non rispondo, stimo troppo, dal punto di vista personale, Giuseppe e non posso gettargli addosso una croce politica che non è sua''.
Franco D'Ercole presidente dell'Alto Calore?
''Mi viene una battuta feroce, l’ho fatta già a tal cognato del mio ex-segretario nazionale Mastella, il nome di battesimo era diverso, ma fa lo stesso: Franco chi? Tutti sanno che è ostaggio del suo vice - presidente e del consiglio UDC. Tutti i clienti dell’ACS possono assaporare i frutti di questa nuova era fatta di disservizi quotidiani, infarcita da esorbitanti costi. Ognuno di noi ha sott’occhio i troppi dipendenti dell’ente, in alcune figure addirittura strapagati (a tal proposito ricordo che nel CDA a presidenza Iannicelli, il sottoscritto bloccò ogni promozione e aumento di stipendio), sappiamo in molti che non vi è traccia di un piano industriale e che gli sprechi (avete notato quanto sono belle le nuove alfa Giulietta dei dirigenti?) continuano in barba alle dichiarazioni di crisi. Io potrei essere il meno o il più adatto a dare giudizi, essendo stato vice presidente di quella società, ma i giudizi li lascio ai cittadini''.
Con chi si alleerà l'Api alle prossime politiche?
''Credo, anzi ne sono certo, che l’API sarà con il centro - sinistra, per continuare quel percorso riformista interrotto da Berlusconi. Anzi le dico di più, se ci fossero le primarie, strumento perfettibile, ma di grande democrazia, noi non ci sottrarremo e siamo pronti a parteciparvi. Inoltre, come testimoniano collaborazioni in vari territori, non vi sono preclusioni alla sinistra vendoliana, spauracchio di Casini, sinistra non più di lotta, ma di governo. Certo con Di Pietro la situazione presenta qualche problema di convivenza maggiore, ma credo che la voglia di ripartire per il bene di questo oltraggiato Paese ci possa aiutare a trovare la quadra''.
Un'ultima domanda: che pensa della vicenda Lusi. Il partito pagherà il danno d'immagine che ha colpito Rutelli? Secondo lei poteva non sapere che il suo tesoriere intascava milioni di euro del finanziamento alla Margherita?
''Premetto che personalmente credo nella giustizia e nelle capacità degli inquirenti e quindi mi affido al loro giudizio. Ad oggi non vi è nessuna ipotesi di reato, accertamento o indagine ai danni del Presidente Rutelli. Nessuno nel partito della Margherita, nessuno nel collegio sindacale, nei probiviri si è accorto di nulla. In primis perché non esistendo di fatto più il partito dal 2008 ed avendo preso ognuno una strada politica diversa, nessun di loro ha speso più il proprio tempo nel controllare la gestione di Lusi, che ricordo a tutti è un ex-magistrato, e degli altri. In secundis, con la collaborazione del commercialista della Margherita, arrestato anche lui, il Lusi ha falsificato atti, documenti, estratti conto bancari, fatture, ecc. Tutto questo solo per trarne profitto personale. Pensi che si è pagato il matrimonio, il viaggio di nozze, la mobilia nuova, le vacanze per se e gli amici con i soldi del partito e lei crede che se Enzo Bianco, Rutelli, Fioroni, la Bindi, Letta, Marini o quant’altri erano dirigenti della Margherita, si fossero accorti di tali comportamenti glieli avrebbero permessi? Sicuramente la vicenda ha comunque causato un danno di immagine . E’ assodato però che l’API non è solo Francesco Rutelli . L’API è un partito, e come tale non si rivede nell’uomo solo al comando. Uomo solo al comando che invece c’è nel PDL o nell’UDC. Ripeto, Alleanza per l’Italia ha le caratteristiche di un partito classico. Ed un partito classico è fatto di tanti uomini capaci, delle loro idee, della loro presenza sui territori, delle battaglie sociali e delle testimonianze di ognuno di loro''.
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