La metafora è di sicuro abusata. Ma in questo caso ci calza a pennello: oltre alla neve a fioccare sono le polemiche. Ad essere travolti dalla bufera sono, innanzitutto, i sindaci. Il tiro al bersaglio è iniziato ad Avellino, dove Galasso è finito sott'accusa per come è stata gestita l'emergenza. Nel capoluogo i disagi sono tanti. L'opposizione, quella amica di sinistra, come quella del centrodestra, ha preso subito la palla al balzo per chiedere la testa dell'assessore all'ambiente, il vicesindaco Gianluca Festa. Attacchi sono giunti dal Pdl, dall'Udc ma anche dall'Italia dei Valori, Sel e Rifondazione Comunista. L'invettiva ha un retroscena politico: Festa ha da sempre manifestato l'ambizione di succedere a Galasso.
Gli ostacoli alla sua candidatura sono tanti, anche all'interno del centrosinistra: quale migliore occasione dunque per stroncare l'ascesa del giovane vicesindaco se non quella di fare leva sulla rabbia, in parte giustificata, dei cittadini?
Festa si difende e insieme a Galasso bolla le accuse come irresponsabile sciacallaggio politico: "Basta – tuona il primo cittadino – sfruttare l'emergenza per attaccare l'amministrazione e il sottoscritto".
Accade nel capoluogo, si replica sul Tricolle. Stesso copione, con l'opposizione, in questo caso democratica, pronta a chiedere le dimissioni del sindaco, e Mainiero che rispedisce al mittente le critiche sottolineando come sul tricolle tutti stiano lavorando ininterrottamente ormai da tre giorni.
Minoranze sul piede di guerrà un po' ovunque: sindaci nel mirino a Chiusano San Domenico, dove il Pd accusa Reppucci di mancata programmazione; a Montefredane, dove l'opposizione si chiede come mai siano state ripulite prima le strade degli assessori.
E ancora, a Montemiletto, dove sempre il Pd parla di un paese bloccato e di un sindaco, Eugenio Abate, inefficiente.
Insomma, la neve non ha certamente raffreddato gli animi della politica. La polemica sui disagi dell'emergenza, sicuramente tanti, ma tanti anche inevitabili, durerà per settimane.
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