“Il Governo non può pensare di escludere la Campania dai provvedimenti per il pagamento delle imprese creditrici. Siamo di fronte ad un paradosso, a cui bisogna porre rimedio. In tal modo si finisce di affossare un’economia già debole come quella dell’Irpinia e del resto della regione. E’ una decisione inammissibile, un atto di discriminazione. Siamo pronti a supportare qualsiasi iniziativa pur di far rientrare la Campania nei provvedimenti del Governo centrale, così da consentire alle imprese della nostra terra che vantano crediti dalla Pubblica Amministrazione di non essere tagliate fuori”. E’ quanto dichiara il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia.
-Interviene anche il senatore De Luca
Modificare i provvedimenti assunti, per garantire parità di condizioni a tutte le imprese che operano sul territorio nazionale. Questa la richiesta che chiude l'interrogazione presentata dal senatore del Partito democratico Enzo De Luca, con altri senatori del Pd, e indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dell'Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico.
La questione riguarda i ritardati pagamenti alle imprese, sui quali il Governo è intervenuto negli ultimi giorni con misure che consentirebbero di sbloccare i crediti che le imprese vantano verso la Pubblica Amministrazione. “Ma dai provvedimenti assunti - fa notare De Luca - risulterebbe esclusa la Campania. Non possiamo accettarlo”.
Di qui la decisione di interrogare il Governo, chiedendo, oltre alla modifica dei provvedimenti in questione, “se non ritenga - si legge nel testo - che l'indiscriminata estromissione sia un’insostenibile sottovalutazione della gravità della situazione socio-economica del Mezzogiorno, in quanto la prevalenza degli enti esclusi interessa proprio le aree del centro sud d'Italia”. E ancora: “Se non ritenga che tale estromissione contribuirebbe in maniera determinante a danneggiare non solo il Mezzogiorno ma lo stesso tessuto economico produttivo nazionale, compromettendone irreparabilmente la ripresa e aumentando il divario che già esiste tra Nord e Sud, e vanificando nei fatti – togliendo con un mano ciò che dà con un’altra - le parziali misure già disposte dal governo per il Piano Sud”.
“A seguito dei provvedimenti adottati dal governo - si precisa nell'interrogazione - la Campania risulterebbe tagliata fuori da questa misura che costituisce una straordinaria opportunità per lo sviluppo economico con l'ulteriore grave conseguenza di impedire e negare, a tutte quelle aziende che vantano crediti nei confronti dell’amministrazione regionale campana, la possibilità di trovare finalmente il giusto ristoro alle inadempienze della pubblica amministrazione. Tale esclusione, anche sotto il profilo della costituzionalità, appare una grave ed inammissibile discriminazione a danno delle imprese che operano in quelle aree del territorio nazionale, estromesse dai benefici delle misure di compensazione fiscale varate dal governo, che verrebbero in tal modo penalizzate rispetto a quelle che operano in zone diverse e che più di altre realtà hanno sofferto per le inadempienze della pubblica amministrazione”.
Per De Luca e i firmatari dell'interrogazione “le conseguenze di una estromissione di talune zone del Paese dai suddetti benefici fiscali avrebbero un devastante effetto domino sull'occupazione e su tutto il comparto economico-produttivo, le cui prospettive di crescita verrebbero completamente azzerate”. Invece, “è necessario garantire maggiore liquidità alle imprese in condizioni di parità, riducendo non solo i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, ma anche predisponendo misure dirette a supportare soprattutto quelle aree del Paese in maggiore difficoltà”.
Commenta l'articolo