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Parentopoli, la D'Amelio chiarisce: "Applicata la legge nazionale"

d'amelio

"L'ufficio di Presidenza ha applicato la legge nazionale e si è adeguato a quanto previsto dall’Anac in materia di Pubblica Amministrazione. Ciò perché, soprattutto per un’Assemblea legislativa, la legittimità non solo è un dovere ma è innanzitutto un valore, così come lo è l’etica che deve ispirare le scelte di chi ricopre una carica elettiva. Per questo faccio appello ai consiglieri regionali affinché adottino scelte etiche e in sintonia con la sensibilità dei cittadini in questa fase di grave distacco tra la gente e le istituzioni”.
E’ quanto ha affermato la Presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio, nella conferenza stampa tenuta ieri presso la sede consiliare per fare chiarezza su alcune notizie di stampa circa le indennità, i presunti benefit e la cosiddetta “parentopoli” presso gli uffici del Consiglio regionale.
“L’Ufficio di Presidenza ha abrogato la delibera del precedente organismo dell’ottobre 2013, che prevedeva il divieto di assumere o comandare in Consiglio regionale persone che avessero un rapporto di parentela o affinità entro il terzo grado con i consiglieri regionali in carica, per adeguare tali disposizioni al D.P.R. del 16 aprile 2013 n. 62, che limita tale divieto al secondo grado – ha spiegato il vertice dell’assemblea legislativa regionale – ; ciò perché è obbligatorio applicare la norma nazionale anche per evitare eventuali ricorsi. La prima cosa è il rispetto delle leggi – ha evidenziato l’esponente del Pd – ma altra cosa fondamentale è l’etica del singolo consigliere che si assume le responsabilità delle proprie scelte e che sollecito al massimo rigore e intransigenza su temi sui quali la politica tutta si gioca la propria credibilità”. Per questo motivo, D’Amelio ha anche annunciato che scriverà una lettera a tutti i consiglieri regionali per sensibilizzarli al massimo livello etico e affinchè, al di là del dato legislativo, non favoriscano parenti o affini nella possibilità di accedere a contratti privatistici o comandi presso il Consiglio regionale. “Dipendesse da me, per una questione di etica mia personale, io sarei più restrittiva ancora – ha sottolineato D’Amelio – ma c’è una legge nazionale che va rispettata.
Insomma, “… quanto previsto dal Consiglio era in contrasto con la legge nazionale e questo avrebbe potuto esporre l’istituzione a ricorsi”.
Su questo tema è intervenuto anche il vice presidente Casillo per sottolineare che “… ripristinata la legittimità della norma, tocca alla eticità di ciascun consigliere dimostrare di essere in sintonia con la sensibilità popolare contro i privilegi e a favore di un fattivo riavvicinamento tra politica e cittadini. Se un consigliere porta a lavorare in Consiglio regionale un parente se ne assume la responsabilità politica e morale” – ha sottolineato.
La conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il vice presidente vicario Tommaso Casillo (Campania Libera, Psi, Davvero Verdi), il vicepresidente Ermanno Russo (FI), il questore alle finanze Antonio Marciano (Pd) e il consigliere segretario Angelo Maraio (Campania Libera, Psi, Davvero Verdi), è stata l’occasione per illustrare le attività compiute dall’Ufficio di Presidenza negli ultimi sei mesi in termini di riduzione dei costi del Consiglio. Un dato per tutti, la riduzione dello stanziamento del Bilancio del Consiglio dagli euro 86.054.000.00 del 2010 ai 53.175.000,00 euro del 2015, ridotto ulteriormente fino a euro 50.675.000,00 a seguito della variazione del Bilancio di previsione del Consiglio per l’esercizio 2015 che ha destinato 2.500.000,00 al fondo per la disabilità.
Per quanto riguarda la misura delle indennità di funzione dei consiglieri regionali, D’Amelio, che è anche vice coordinatrice della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, ha precisato che le indennità sono state fissate con decisione della Conferenza Stato-Regioni, che ha deciso di equipararle al costo minore, quello applicato nella Regione Abruzzo, e tale riduzione ha determinato una riduzione dei costi complessivi dai 12.600.000,00 euro del 2010 ai 5.296.000,00 dell’anno in corso.
Quanto alle spese per telefonia e connettività, D’Amelio ha sottolineato che i costi per tali servizi sono passati da euro 610.000,00 del 2010 ai 470.000,00 dell’anno in corso precisando che, sulla base della convenzione Consip siglata nel maggio scorso, attualmente sono stati attribuiti solo 70 telefoni di servizio (a fronte dei precedenti 115) in comodato d’uso ed essi, contrariamente quanto sostenuto, sono limitati al traffico verso gli uffici di Consiglio e Giunta e verso gli stessi consiglieri.
Infine, la Presidenza ha rinunciato alle spese di rappresentanza per un totale di 21.625.000,00 non spesi, e alle consulenze, per euro 15.000,00 risparmiati.
L’Ufficio di Presidenza ha, inoltre, destinato 40.000,00 euro, provenienti da finanziamenti di varia natura, alla scuola di Benevento colpita dall’alluvione dello scorso mese di ottobre.
Infine, un appello agli organi di informazione: “In questa fase di drammatico distacco tra cittadini ed istituzioni, la stampa ha un ruolo fondamentale nel segno della trasparenza e del massimo rigore – ha detto D’Amelio –, per questo riteniamo molto preziosa l’azione di informazione che viene condotta perché ci dà la possibilità e ci stimola a fare meglio nell’ottica di favorire la riaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni”.

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