Quella del capogruppo del Partito Democratico al comune di Avellino è una storia senza fine. La Verde, De Luca, poi l’ipotesi Gabrieli, poi di nuovo De Luca.
La pattuglia dei consiglieri si riunirà la settimana prossima per decidere chi sarà la nuova guida. Al momento l’incarico è nelle mani del senatore: una reggenza che doveva durare poche settimane e che si è trascinata, invece, per mesi. Difficile individuare una soluzione alternativa che mettesse d’accordo tutti. Ma ora il gruppo è al bivio: De Luca ha recentemente affermato, in una riunione, che è tempo di cambiare. Gli impegni romani non gli consentono di seguire l’attività della città capoluogo. Nel frattempo il clima tra le correnti è cambiato. Il gruppo dei dissidenti, che vedeva dentro anche la sinistra interna di Lucio Fierro e lo stesso La Verde, dopo il voto condiviso sugli atti di programmazione urbanista, pare aver sotterrato l’ascia di guerra. Il ritorno di La Verde alla guida del gruppo è un obiettivo che questa parte del partito insegue da sempre. Ora le condizioni per raggiungerlo ci sono. Restano da convincere, cosa non facile, gli uomini vicini al sindaco, che preferirebbero Leonida Gabrieli.
Sullo sfondo si gira un’altra telenovela, quella del congresso cittadino, sempre annunciato, mai celebrato. Da quando Barra ha lasciato la segreteria, quasi 3 anni, il Pd di Avellino è rimasto senza segretario.
La chiusura del tesseramento è prevista per la metà di gennaio. Ma già si parla di una proroga. Particolare attenzione c’è sul numero di iscrizioni che verranno raccolte nel capoluogo. Da quante saranno e da chi le avrà raccolte si capirà chi aspira a diventare coordinatore. Un candidato certo c’è già, è il consigliere provinciale Franco Russo, segretario del circolo Libertà è Partecipazione. Lo sfidante sarà probabilmente indicato da Laboratorio Democratico, in pole: Nando Romano, già vicepresidente del parlamentino di Palazzo Caracciolo, e Gianni Romeo.
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