I dirigenti regionali del Pdl, con il commissario Nitto Palma in testa, sembrano determinati a non cedere di un millimetro. Passata la Pasqua, la richiesta a Caldoro resta la stessa: fuori l’Udc dalle giunte altrimenti passeremo all’opposizione. Impegnato a mediare, per evitare la rottura, Stefano Caldoro dovrebbe incontrare, nelle prossime ore, i segretari nazionali del Pdl, Angelino Alfano, e dell’Udc, Lorenzo Cesa.
I margini sono stretti, pare che la posizione dei pidiellini campani sia stata concordata con l’ex guardasigilli in persona. Da mesi i rapporti erano tesi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’intesa stipulata dall’Udc con il Pd in alcuni comuni chiamati al voto come Torre del Greco e Pozzuoli, ma anche, in Irpinia, Atripalda e Solofra.
Insomma, la settimana che si apre è di quelle decisive. L’ultimatum lanciato dal Pdl scadrà presto: c’è il rischio concreto che a catena si aprano crisi a Napoli ad Avellino e nelle altre Province dove si governa insieme.
Clima sereno, invece, in casa Udc. Almeno così sembra. Per lo scudocrociato la querelle è tutta riconducibile a dissensi interni al Pdl. E ciò è stato ripetuto da Ciriaco De Mita ai suoi anche in occasione dello scambio di auguri pasquali che si è tenuto venerdì.
Sulla stessa posizione l’Udc Zinzi, presidente della Provincia di Caserta: “Il Pdl – ha detto a Campania Notizie a margine della presentazione delle liste ad Aversa- deve ragionare con i piedi per terra e cercare di non assumere atteggiamenti che possono apparire destabilizzanti. Abbiamo bisogno di continuità di governo, di lavorare per migliorare il territorio”.
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