Se il risultato nazionale fosse stato come quello irpino, domenica prossima non ci sarebbe il ballottaggio. Alle primarie del centrosinistra in provincia di Avellino, infatti, un vincitore c’è già, ed è Pierluigi Bersani. Il segretario nazionale del Partito Democratico ha superato la soglia del 50%, attestandosi intorno al 51. Un risultato prevedibile, visto che lo stato maggiore dei democratici avellinesi era tutto schierato con l’ex ministro dell’industria. Peggio che a livello nazionale è andata a Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, che in Irpinia poteva contare sul sostegno del primo cittadino di Frigento Luigi Famiglietti, non è andato oltre il 22%. Buona la performance in provincia di Avellino per il governatore della Puglia, Nichi Vendola, che porta a casa il 18%.
Infine ci sono Laura Puppato e Bruno Tabacci.
L’ex sindaco di Montebellunno conquista l’1,7%, l’assessore al comune di Milano, candidato dell’Api di Rutelli, l’1%.
Più che buona l’affluenza alle urne. 20 mila i cittadini che si sono recati al voto. Qualche fila ai seggi, ma nessun particolare problema.
Nella città capoluogo Bersani ha superato addirittura il 55%, distanziando Renzi di quasi trenta punti. Sopra il 20% anche Nichi Vendola. Circa tremila i cittadini avellinesi che si sono recati presso le sei postazioni allestite dagli organizzatori.
Due le sezioni allestite, invece, ad Ariano Irpino: 650 i votanti. Il dato del Tricolle si discosta leggermente da quello provinciale. Ad Ariano Bersani conquista il 40% mentre secondo è Vendola con il 35. Terzo il sindaco di Firenze con il 23.
Archiviato il primo turno, adesso si affilano le armi per il ballottaggio. Si voterà domenica prossima dalle 8 del mattino fino alle 20. Salvo sorprese, in Irpinia non ci dovrebbero essere problemi per i bersaniani, che puntano a raccogliere anche gli elettori di Vendola.
Soddisfazione per la partecipazione e per come ha funzionato la macchina amministrativa è stata espressa da tutti i dirigenti del Pd, in particolare dal segretario provinciale Caterina Lengua, che parla di una grande prova di democrazia.
La polemica
Ma anche in Irpinia, come a livello nazionale è guerra sui dati. Il comitato che sostiene Renzi fa sapere di avere in mano dati diversi da quelli diffusi da via Tagliamento. Dati che vedrebbero Bersani sotto il 50%, cioè al 48, e Renzi al 27. Numeri che combaciano con quelli diffusi dagli organismi nazionali. Domani il comitato terrà una conferenza alle ore 17 presso il Circolo della Stampa di Avellino.
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