Alle primarie del centrosinistra in provincia di Avellino per Bersani è stato un vero e proprio trionfo.
Mentre a livello nazionale i punti che separano il segretario nazionale del Partito democratico dallo sfidante sindaco di Firenze Matteo Renzi, sono poco più di venti, in Irpinia diventano quaranta. La gara tra i due finisce, infatti, 70 a 30 per Bersani. Buona l’affluenza alle urne, nonostante il freddo e la pioggia in 18 mila si sono recati ai seggi, al primo turno erano stati 20mila.
Ad Avellino hanno votato in 2500, il 73% ha scelto Bersani. Ad Ariano Irpino, invece, i votanti sono stati 545. Anche qui vittoria schiacciante per il segretario, che si attesta al 66,61%. I dati sono simili in tutta l’irpinia. Insomma, conti alla mano, i voti di Nichi Vendola sono confluiti in stragrande maggioranza su Bersani, regalando all’ex ministro un successo dalle dimensioni inattese al primo turno.
Ora bisognerà vedere se la ritrovata intesa tra il Pd e una parte della sinistra avrà ripercussioni anche sulle alleanze a livello territoriale. La prima prova sarà il comune di Avellino, dove, dopo le dimissioni di Galasso, si voterà in primavera. Alle ultime amministrative il Pd e la sinistra si divisero, marciando su fronti opposti. Lo stesso accadde all’ente Provincia. In entrambi i casi a sfidare i democratici fu il cosidetto centrosinistra alternativo. Oggi il quadro politico è mutato, le condizioni per una alleanza organica ci sono, anche se l’esito non è scontato.
Ma per ora è il momento delle analisi. Festa grande in Via Tagliamento, sede del coordinamento provinciale Pd, in massa schierato per Bersani. Per il segretario Caterina Lengua è stata premiata la proposta politica. Sul fronte renziano, Luigi Famiglietti, sindaco di Frigento, ritiene che le energie messe in campo al fianco del primo cittadino di Firenze, non debbano andare disperse, ma diventare patrimonio del Pd e del centrosinistra.
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