Una sorta di stati generali del centro. Avellino ancora una volta si conferma laboratorio politico. Ma quella che sembrava una rimpatriata tra amici, quantomeno tra compagni di gruppo parlamentare, alla fine si è trasformato in un confronto, per stare al politichese, dalla forte dialettica. Chiamati a raccolta da Giuseppe De Mita per discutere sul futuro del popolarismo, sono arrivati l’ex presidente del Consiglio e leader di Scelta civica Mario Monti; il ministro della difesa Mario Mauro; il ministro della pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia; il presidente del Gruppo di Scelta Civica Lorenzo Dellai e il sottosegretario Mario Giro.
A rappresentare l’Udc, Pier Ferdinando Casini. Non poteva mancare Ciriaco De Mita. In sala tanti amministratori dell’Unione di Centro. Tra i presenti anche Giuseppe Gargani. Sul tavolo lo spinoso tema dei rapporti tra Udc e Scelta Civica.
Dopo il magri bottino alle ultime elezioni, tra i due partiti sono volati stracci in più di un’occasione.
Ai cronisti l’ex presidente del Consiglio si mostra conciliante. Ma quando parla dal palco sferra il colpo.
Per Monti, che ammette di sentirsi a ''disagio'' con l’Udc, tutti i parlamentari ''hanno sottoscritto la sua agenda e a questa dovrebbero attenersi per l’intera durata della legislatura. Chi dice il contrario, il riferimento è ad una dichiarazione di Cesa, si pone al di fuori e non aderisce al progetto. Oggi fondere i due partiti –conclude- non avrebbe senso''.
Casini, seduto in prima fila, salta dalla sedia. E quando tocca a lui sbotta: ‘’E’ un esercizio inutile portare il conto delle dichiarazioni’’. Comunque conferma che lui dal gruppo parlamentare non uscirà. Il dialogo dunque, seppur freddo, continua. L’obiettivo primario resta quello di sostenere Letta e di avviare un percorso di pacificazione nazionale.
Un’esperienza conclusa anche se è su quel percorso che bisogna andare avanti. L’obiettivo è far convivere il popolarismo di tradizione democristiana con il liberalismo di Scelta Civica. Insomma, comprendere i segni del tempo, così come recita il titolo dell’evento andando, però, oltre il civismo.
Mario Mauro, invece, si limita a lodare l’iniziativa che tende a rivalutare una tradizione politica che tanto ha fatto per il nostro paese.
Nella confusione di posizioni, una cosa emerge con chiarezza, il ruolo da protagonista che l’onorevole Giuseppe De Mita va assumendo all’interno del nuovo centro in via di costruzione. Su suo invito, infatti, sono arrivati tutti i big. Per Giuseppe ''sarebbe un errore oggi mettersi a discutere se stare con il centrodestra o con il centrosinistra''.
A margine del convegno c’è da registrare un piccolo giallo. L’assenza di tutta la rappresentanza locale di Scelta Civica, dal coordinatore provinciale Spagnuolo all’onorevole D’Agostino, fino al consigliere regionale Ettore Zecchino. E’ noto come i rapporti tra demitiani e montiani, a livello locale, siano tutt’altro che idilliaci.
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